La cgil contro la manovra

Tanti i lavoratori che in ben 100 piazze italiane, hanno fatto sentire la propria voce, contro una manovra che fa dell’iniquità il suo punto di forza. Quello che la gente chiede ai politici, come sottolineato dalla stessa Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, è di fare ”un passo indietro” per evitare ”il baratro’. “Il paese è in una situazione molto difficile e per questo abbiamo proposto una contromanovra che ha esattamente gli stessi saldi, perché pensiamo che bisogna intervenire rapidamente ma se si fa il passo sbagliato si entra nell’abisso, invece che fare un passo indietro”- afferma la Camusso, che sfila in prima fi linea tra i manifestanti di Roma. Tra le mani un significativo striscione: “cambiare la manovra per dare un futuro al paese; più crescita, più occupazione, più sviluppo”.Insieme alla Cgil, sono scesi in piazza anche i sindacati di base, per protestare contro una manovra che ”esprime odio di classe vero i lavoratori. La categoria maggiormente interessata  dalla protesta è quella dei trasporti, in particolare sono stati penalizzati  i voli. Le cancellazioni infatti sono state circa 200.  Nel trasporto ferroviario, secondo i dati diffusi dalla Filt-Cgil, a circa tre ore dall’inizio della protesta si erafermato il 50% dei convogli (prevalentemente regionali). Traffico inoltre rallentato nelle principali citta’ anche a causa dei cortei e del maggiore utilizzo del trasporto privato in vista dello stop del trasporto pubblico locale.

Ma quello che gli scioperanti chiedono, è anche la cancellazione dell’ articolo 8:  “E’ possibile una manovra strutturale più equa, che non scarica solo sul pubblico impiego e sul reddito fisso. Chiediamo di togliere l’art. 8 che è un danno al lavoro”, spiega il leader della Cgil.  Questa manovra, dice ancora la Camusso, “scarica sul lavoro tutti i costi delle difficoltà finanziarie. Non ha un’idea sul futuro del Paese e sulla crescita necessaria. E’ una manovra che il Paese non si merita. Chiediamo qual è la distribuzione dei carichi, perché per come é fatta non paga nulla chi non ha mai pagato e chi ha di più. Noi abbiamo proposto una contro-manovra che mantiene gli stessi saldi”.”Con l’articolo 8 della manovra non si cancella solo l’articolo 18 ma, con l’introduzione del principio della deroga, si cancella tutto lo statuto dei lavoratori”. “E’ irresponsabile chi dentro la crisi introduce un articolo il cui unico scopo è rendere più facili i licenziamenti. Ma che responsabilità è questa?”.

Ma il ministro Sacconi è di parere completamente opposto: “il Governo non ha nessuna intenzione di stralciare l’articolo 8 dalla manovra all’esame del Senato. Lo afferma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi commentando l’andamento dello sciopero della Cgil proclamato per oggi. “A Bersani che pretende addirittura la rinuncia all’articolo 8 – avverte Sacconi – rispondiamo che non se ne parla proprio nel nome, da un lato, della sua corrispondenza a una delle più esplicite richieste della Bce e, dall’altro, di un consenso che ha visto convergere la maggioranza e il Terzo polo oltre alla sua accettazione da parte della maggioranza degli attori sociali”.

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