Il 31 maggio scorso la Regione Liguria approvava la legge che modificava a favore degli italiani, i criteri richiesti per l’assegnazione delle case popolari, mettendo al centro di un diritto innegabile le priorità dei nostri connazionali in difficoltà, troppo spesso ultimamente avvantaggiati da norme e provvedimenti istituzionali in materia di assistenza.
La nuova norma proposta dalla Regione Liguria e voluta dal suo presidente in carica, il forzista Giovanni Toti, prevedeva un approccio più equo al diritto alle case popolari, stabilendo una priorità degli italiani con gli stranieri chiamati – secondo la modifica della proposta regionale ligure – a dimostrare di vivere nel Belpaese da almeno dieci anni prima di poter vantare diritti e crediti.
Non è bastato perché arriva la risposta della Corte Costituzionale che boccia la proposta.
Una sentenza che boccia la norma proposta dalla Regione Liguria – che, come spiegato, prevedeva che gli stranieri potessero partecipare all’assegnazione di una casa popolare solo se regolarmente residenti da almeno dieci anni consecutivi nel territorio nazionale per incostituzionalità, visto che l’articolo 4 della legge regionale 13/2017 contiene una ‘irragionevole mancanza di proporzionalità’.
Immediato, naturalmente, è arrivato via social il commento amaro del promotore dell’iniziativa legislativa ligure, Giovanni Toti, che alla sua pagina Facebook ha affidato indignazione e rabbia per quanto sancito a Palazzo della Consulta.
Volevamo dare prima la casa agli italiani – posta il numero uno della Liguria, ci hanno bloccato, è gravissimo! Invece di occuparsi dei veri bisogni dei cittadini, il passato governo di centro sinistra ha ben pensato di intervenire su una nostra legge, che dava a liguri e italiani la priorità sulle case popolari e che ora è stata bloccata: un atto grave, ma che non ci ferma. Come Regione Liguria andremo avanti per aiutare i cittadini più deboli e rispondere alle loro reali esigenze.