Inizia male la settimana delle borse europee. Dopo un inizio incerto girano tutte in negativo e Milano conquista subito la maglia nera nel Vecchio Continente arrivando a perdere anche due punti percentuali e mezzo. A far andare a picco Piazza Affari sono soprattutto le incertezze sulla tenuta del governo dopo l’ultimatum del Pdl che potrebbe arrestare una ripresa ancora in procinto di farsi sentire. Il Ftse Mib , sul finire di giornata, riesce a conquistare qualche decimale e chiude con un pesante -2,1%. A girare in rosso sono tutti i finanziari. Tra le blue chip, sotto i riflettori Mediaset che più di tutte ha risentito dei timori per la situazione politica italiana. Le azioni del Biscione sono crollate del 6,25% a 3,15 euro, ma erano comunque reduci da una lunga corsa che ha portato il titolo a guadagnare oltre il 100% negli ultimi 12 mesi. L’incertezza politica fa volare verso l’alto anche lo spread: il differenziale tra Btp e Bund chiude a 249 punti.
Oltre 122 miliardi di euro di debito pubblico da rinnovare entro l’anno. Dopo la pausa estiva arrivano a scadenza 74,5 miliardi di Bot, 37,8 miliardi di Btp e 10,6 miliardi di Ctz: titoli che vanno rimborsati e che richiederanno nuove emissioni da parte del Tesoro. Lo rileva il Centro studi Unimpresa secondo cui si tratta di una enorme quantità di denaro per cui una eventuale crisi della maggioranza e una caduta del Governo potrebbero avere ripercussioni pericolose su spread e tassi di interesse. ”A Parlamento e Governo, e quindi a tutti i partiti, chiediamo senso di responsabilità: la stabilità politica è decisiva sui mercati finanziari e una eventuali crisi della maggioranza, adesso, correrebbe il rischio di sprecare i risultati positivi raggiunti finora proprio sul costo delle emissioni: le speranze di ripresa economica verrebbero compromesse”, afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.