La crisi finanziaria globale del 2008 parte 3

Storia Creativa
Prima di tutto, con riferimento alla questione ‘storia creativa’, a partire dal tardo XX secolo, l’influenza della Chiesa Cattolica ha cominciato ad essere presentata come irrilevante.

Le ragioni fornite in relazione a questa magica ‘sparizione’ delle ricchezze della Chiesa Cattolica Romana sono numerose, ma riguardano tutte un tema costante, incompetenza di carattere politico ed economico, associata a sfortuna. La perdita dell’Inghilterra è stata inoltre presentata artificiosamente come un disastro di rilevanza assoluta per le finanze della Chiesa Cattolica, dalla quale quest’ultima non si sarebbe mai ripresa.

Le guerre svoltesi tra il XVI e il XVIII secolo sono state inoltre indicate come un elemento decisivo nel favorire il progressivo depauperamento delle ricchezze della Chiesa Cattolica, mentre l’invasione di Napoleone Bonaparte, all’inizio del secolo XIX, è stata indicata come il colpo finale in grado di trasformare quella che un tempo era stata la grande e finanziariamente potentissima Chiesa Cattolica in un ente economico fondamentalmente sul lastrico.

Tutto questo naturalmente in termini storici potrebbe essere presentato come veritiero. A partire dal periodo in cui Napoleone fece il proprio ingresso a Roma, i Gesuiti si erano effettivamente impadroniti di buona parte dell’oro del Papa.

Naturalmente, da tale approccio storico revisionista, le proprietà della Chiesa nel Sud e nel Nord America, senza considerare inoltre quelle in Africa, vengono convenientemente trascurate, così come l’influenza dei Gesuiti e di Napoleone, incluso il trattato stipulato nella prima parte del XIX secolo dopo che Napoleone fu sconfitto.

Tanto per essere certi delle conclusioni, la perdita degli Stati del Papa, alla fine del XIX secolo, viene utilizzata anch’essa come fondamento indiscutibile della storia rivista e corretta in base alla quale il Vaticano sarebbe ormai sul lastrico.

Quindi, nel giro di 80 anni, e grazie al successivo contributo dell’approccio storico revisionista, l’ente più grande ed assolutamente dominante a livello mondiale si sarebbe trasformato in un’inimmaginabile patrimonio sperperato, in massima parte andato perduto, rubato e in generale mal gestito nel corso dei secoli a causa di palese incompetenza, presentandosi infine ai nostri occhi nel misero stato in cui versa oggi.

Ricordiamo che tale tendenza, nell’ambito dell’analisi storica, sia relativamente recente. Affermare di fronte a una persona istruita del XIX secolo che la Chiesa Cattolica non fosse l’ente più grande ed assolutamente dominante del mondo di quel tempo, avrebbe semplicemente portato il vostro interlocutore a ridervi in faccia ed a ritenervi degli idioti.

Tutti erano consapevoli del fatto che loro rappresentassero la più potente e ricca organizzazione, nessuno escluso, fino a 100 anni fa. Oggigiorno le persone accettano tranquillamente il fatto che non siano neppure tra i principali 1000 enti economici del mondo.

Naturalmente una storia tanto fraudolenta e creativa funziona, e mantiene la sua credibilità, soltanto nel caso in cui si riesca a nascondere con successo quelle ricchezze un tempo imponenti della Chiesa Cattolica.

Contabilità Creativa

Per nascondere le grandi ricchezze della Chiesa Cattolica, è stato elaborato un sistema decentralizzato caratterizzato da sistemi di tutela e controlli. Nonostante fosse impensabile, anche appena 200 anni fa, collocare tutte queste ricchezze nelle mani dei vescovi, successivamente, grazie alla moderna comunicazione, all’odierna finanza ed alle regole contabili dei nostri giorni, tale compito si è dimostrato decisamente più agevole.

I maggiori investimenti in termini di proprietà e di beni immobili sono stati trasferiti sotto il controllo delle diocesi presenti in tutto il mondo. Inoltre, tutte le proprietà non appartenenti in maniera evidente alla Chiesa sono state occultate servendosi di complesse compagnie con strutture simili a ‘scatole cinesi’ e fiduciarie.

Le più importanti classi di beni quali titoli, lingotti d’oro, diamanti, ed altre risorse di valore sono state trasferite sotto il diretto controllo di banche possedute o controllate dal Vaticano.

Utilizzando la segretezza vigente in stati come la Svizzera e nell’ambito dello stesso Vaticano, l’effettiva proprietà e la quantità di tali enormi tesori è stata progressivamente occultata.

Il Vaticano dipende da tali leggi di segretezza per tenere nascosto l’ammontare della sua effettiva ricchezza. Senza le leggi sul segreto bancario e l’assenza di normative di contabilità finanziaria uniformi, eque e trasparenti in tutto il mondo, il grande inganno in base al quale la Chiesa Cattolica non sarebbe più la numero 1 in classifica non avrebbe mai potuto essere sostenuto.

Quindi, in definitiva, il singolo e più grande ente economico del mondo è da allora scomparso dal radar ‘consapevolezza’ delle persone trasformandosi in una chiesa povera e in miseria alla disperata ricerca di fondi.

Qual è il quadro effettivo delle ricchezze della Chiesa?

La singola e maggiore classe di beni posseduta dal Vaticano è anche la più agevole da individuare, dato che non può essere completamente occultata.

Il Vaticano è il più grande possessore di beni immobili rispetto a qualunque altra organizzazione o governo del mondo, con proprietà ‘visibili’ per circa 316 miliardi di $ statunitensi (chiese, scuole, ospedali eccetera), e con circa 2623 miliardi di dollari statunitensi in investimenti immobiliari occultati tramite complesse reti costituite da centinaia di migliaia di fiduciarie e compagnie ‘schermo’ (di facciata).

Argo Fedrigo

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