Banconote false in Europa 14,4 mld di pezzi in circolazione

La crisi spinge banconote ‘fai da te’, aumentano falsari insospettabili

Laboratori improvvisati nei negozi di parrucchiera, nelle stanze da letto o negli sgabuzzini di piccoli esercizi commerciali. Sono casalinghe, pensionati e disoccupati in cerca di lavoro. Sono questi i nuovi professionisti della ‘banda del falso’ prestati alle attività di produzione di ‘banconote fatte in casa’. E’ questa la nuova tendenza degli italiani in tempo di crisi economica. I nuovi adepti della ‘banda degli onesti’ hanno dimestichezza con pc, scanner e stampanti e cercano di riprodurre banconote di piccolo taglio, i pezzi da 5 e 10 euro sono i più gettonati, perché facilmente piazzabili al supermarket, nei mercati rionali, dal fruttivendolo e dal tabaccaio. A fotografare la nuova arte di arrangiarsi degli italiani è il colonnello Alessandro Gentili, a capo del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, reparto speciale dell’Arma. “Negli ultimi tempi – spiega Gentili – tra i denunciati per questo tipo di reato ha fatto capolino tutta una serie di personaggi insospettabili: casalinghe, parrucchiere, pensionati, meccanici. Usano tecniche digitali, ovvero pc e stampanti di ultima generazione, per falsificare banconote di piccolo taglio, quelle che eludono i controlli perché di scarso valore. Spesso basta stropicciarle un po’ e  il gioco è fatto, si riesce a farla franca perché in genere non si presta molta attenzione a pezzi da 5 euro, mentre i tagli grandi vengono incassati con tutte le precauzioni del caso”. Per l’alto ufficiale dell’Arma, questo fenomeno è segno di una crisi che incalza sempre di più e colpisce soprattutto il ceto medio basso.

Ma il mercato delle banconote false é alimentato soprattutto dai professionisti del settore che hanno legami con la criminalità organizzata: sono più abili con macchine tipografiche, oli e inchiostri che con la pistola. L’Italia, in questo campo, detiene il primato in Europa, seguita da Francia e Spagna. E produce “banconote di altissima qualità, per il 90% realizzate con macchine tipografiche di ultima generazione”, dice Gentili. Solo il restante 10% è prodotto con il digitale ma con una qualità inferiore. Rispetto ai falsari improvvisati che tentano di fabbricare la moneta in casa, i professionisti “alimentano il mercato internazionale, producendo tagli da 20, 50 e 100 euro”. Soldi che sono spesi dalla criminalità organizzata in cambio di cocaina, armi, sigarette di contrabbando.

In Europa sono 14,4 miliardi le banconote false in circolazione secondo i dati del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria. Nel 2011 sono state sequestrate 606 mila pezzi, ovvero solo lo 0,0042 per mille delle banconote ‘taroccate’ esistenti. Di questi 600 mila e rotti pezzi 145.879, ovvero il 25% del totale stando ai dati forniti oggi dal ministero del Tesoro, sono state sequestrate in Italia.

 

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