I nostri beni culturali e la cultura in generale, sono un segmento che sta progressivamente assumendo un ruolo determinante per la crescita della Nazione.
Il gran numero di visitatori in musei e parchi archeologici registrato nei mesi estivi e il pubblico in aumento di coloro che, da Nord a Sud, hanno assistito a concerti, rassegne letterarie, festival musicali, teatrali e cinematografici, dà lo spunto per una riflessione di ampio respiro.
La nostra Patria, con la molteplice identità che la contraddistingue, può ancora una volta permettere all’Italia di tracciare la rotta, in un’ottica di centralità, nel Mediterraneo e anche nel rapporto con i Paesi geograficamente più lontani: il “Mare nostrum” è stato nei millenni centrale e questa sua importanza non è mai tramontata, nonostante dal secondo dopoguerra, per decenni l’asse dell’attenzione e degli interessi si sia spostato nella sfera atlantica o in quella dell’ex Patto di Varsavia. Oggi e negli anni che verranno, per ridare forza ed energia alla visione mediterranea che è connaturata all’Italia, la cultura può assumere un ruolo determinante, di primo piano nell’azione interna, così come nelle relazioni internazionali.
Il Pil ci dimostra come la cultura sia trainante
Per confortare questa idea, possiamo leggere i dati di tendenza del Pil: considerando anche l’indotto, cultura e turismo (che vanno comunque tenuti distinti) oscillano, infatti, fra il 12 e il 16 per cento, con il 3 per cento del prodotto interno lordo generato dalle sole imprese culturali. Tutto questo ci fornisce una buona dose di ottimismo, per guardare alla possibilità che l’Italia possa spingere ulteriormente sui beni culturali, sul raccordo cultura-territori, sull’arte e in generale sulle arti, anche quelle a torto considerate “effimere”: dalla scrittura al cinema, dalle arti figurative al teatro e alla musica, finalmente liberate dall’occupazione ideologica che le ha tenute ostaggio dagli anni cinquanta in poi.
Italia e cultura sono un binomio inscindibile e in ciò, proprio il pensare italiano può costituire il contrassegno dell’azione culturale della nostra Nazione, oltre che il biglietto da visita migliore da offrire al mondo. Tutto questo dà la misura di una strategia di sistema fondata sulla cultura, con al centro il nostro insostituibile patrimonio culturale, materiale e immateriale: sta a noi tutti esserne consapevoli.