Una piazza vuota, tre gigli nella sola ala sinistra. Non è questa la festa che piace, non è questa l’immagine tradizionale di Nola all’indomani della grande sfilata. La rabbia vince la stanchezza nei toni accesi dei nolani che vogliono risposte, che si interrogano sul perché un grande evento come quello dei Gigli, ineccepibile intreccio tra fede e laicità, rischia oggi di essere ricordato solo per la spiacevole rissa di ieri. Li guarda con attenzione, li ascolta soprattutto. Prende appunti e poi sottolinea la volontà di difendere le sue radici. Un anomalo approccio con i cittadini quello del deputato dell’Italia dei Valori, Franco Barbato, oggi a Nola per “risolvere un’emergenza, perché tre soli gigli in piazza –come egli stesso tiene a sottolineare -sono un’ emergenza”. Raccoglie l’ira di una cittadina che in una sola giornata ha visto screditato quello che è sempre stato motivo d’orgoglio, un evento, la Festa dei Gigli, che a breve sarebbe diventato patrimonio dell’Unesco. E all’Onorevole Barbato Nola chiede risposte. Perché è successo tutto questo? Perché una sana competizione si è trasformata in violenta rivalità tra paranze? E ancora perché musica e balli hanno lasciato il posto a lanci di bottiglie e corse in ospedale? Domande retoriche perché poi i nolani le risposte sanno darsele da soli: mancanza di organizzazione, istituzioni assenti, forze dell’ordine fantasma.Nessun piano di sicurezza, divieti tranquillamente violati, come quello di vendere bottiglie in vetro. Divieto che se rispettato, avrebbe evitato non poche contusioni nei tafferugli di stanotte.“Sono qui per adempiere al mio dovere e non per raccogliere voti”, ribadisce senza scomporsi Barbato da più parti contestato, anche perché dopo mezz’ora di dibattito acceso, non sono ancora chiari i motivi del suo intervento. “La Festa dei Gigli arriverà in Parlamento”. Ecco che il deputato Idv svela l’arcano: “Ho voluto questo incontro con i giornalisti per annunciare che chiederò un’interrogazione parlamentare sugli spiacevoli eventi accaduti a Nola, per accertare le eventuali responsabilità delle istituzioni”. E poi fa appello ad un sano spirito patriottico, di pronta presa sugli astanti: “ Questa è la mia terra e ne sono orgoglioso. Non a caso al momento della mia elezione in Parlamento sventolai un piccolo obelisco in legno, un giglio appunto, per sottolineare le mie radici”. In merito alla polemica sulle infiltrazioni camorristiche nella gestione della Festa invece ribadisce: “Vedere il sindaco di Nola o l’Onorevole Paolo Russo indossare magliette anticamorra, mentre in più occasioni sono finiti sotto le grinfie della Dda… bè che dire, mi sembra un evidente conflitto di interessi”. Le sue parole sono poi interrotte dall’ingresso della paranza Stella in piazza: una piccola folla di collatori si appresta, sorridente, a riportare il Giglio del Fabbro al suo posto. The show must go on. Nelle contusioni di ieri qualcuno ha rischiato la pelle, ma questo, per alcuni, è stato solo uno “spiacevole” incidente.
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