Alla festa di Atreju, dal 14 al 17 dicembre, a Roma, nei giardini di Castel Sant’Angelo, presente anche lo spazio per le bancarelle di Natale, la beneficenza, lo svago, i dibattiti politici: tutto ha una radice che arriva da lontano, echi di vecchi amori o di storiche battaglie della destra italiana tra passato e futuro. Come le mostre, quella di Trieste che tornò italiana o quella sulla nuova arrivata sul pianeta Terra, l’intelligenza artificiale: nulla accade per caso, neanche la fortissima connotazione sociale di tanti enti ed associazioni benefiche che da quel luogo dello spirito che risponde al nome di Atreju ricorderanno al mondo cosa fanno per il mondo stesso su temi come l’autismo, la donazione del sangue, la tutela dei bambini, delle donne, la solidarietà, i disturbi dell’alimentazione, la droga, la salvaguardia degli animali.
Anche quest’anno, Fratelli d’Italia celebra le proprie idee e la capacità di confrontarsi con quelle altrui lanciando una scommessa, essere credibili e accoglienti, nell’era delle divisioni e delle ripicche della controparte politica, che nega la propria presenza per non dare vantaggi agli “avversari”, come dai rifiuti di Conte e Schlein, per intenderci, o come Bonelli che trova la scusa della presenza di Abascal. Quest’anno ci saranno quasi tutti i ministri del governo Meloni, tanti intellettuali di destra e di sinistra, politici non refrattari al confronto, come Matteo Renzi e Carlo Calenda, ospiti stranieri come Abascal, leader di Vox, esponenti dell’Ecr con cui costruire la futura destra di governo nella Ue, ed ancora, presidenti di regione, sindacalisti, giuristi, sportivi, come il ct della Nazionale Luciano Spalletti a discutere di successi azzurri, di tutti, bipartisan, lui che proprio di destra non s’è mai dichiarato.
Oggi che governa, esattamente come ieri e l’altro ieri che stava all’opposizione, FdI propone un menu a la carte e un titolo, “Bentornato orgoglio italiano”, nel quale il volto di Giorgia Meloni fa da sfondo a un messaggio subliminale non ha bisogno di tanto spiegazioni. Ma a parte il titolo, nulla è cambiato nello spirito “open” del tradizionale appuntamento con la kermesse della destra italiana, se non la location, stavolta davvero di lusso, Castel Sant’Angelo, che s’illuminerà a giorno nell’imminenza di Natale grazie a un programma h24 che spazia dalla cultura alla politica, dalla storia alla scienza, in momenti seri alternati allo svago. Come la pista di pattinaggio, richiamo per giovani e bambini meno interessati alla politica.
“Venite con le famiglie, anche se non siete simpatizzanti!”, è l’invito di Giovanni Donzelli nella conferenza stampa di presentazione, svoltasi nella sede della Fondazione An di via della Scrofa. Secondo il responsabile dell’organizzazione di FdI, quella di Atreju è “una festa di confronto, di parte non di partito, cerchiamo di confrontarci con chi ha idee diverse, sin dal ’98 lo abbiamo fatto, abbiamo sempre cercato il confronto, a volte aspro, a volte punti trovando punti incontro, perché i nostri saranno “confronti a prescindere dalle appartenenze”, ha detto Donzelli, annunciando un ospite internazionale a sorpresa, per sabato pomeriggio, ma glissando sugli assenti “che forse non hanno compreso, come avvenne invece per altri in passato, lo spirito dialogante dell’evento”.
Al suo fianco, a leggere il fitto programma, il responsabile dell’Agenda di Atreju, Francesco Filini, i capigruppo di FdI alla Camera e al senato Tommaso Foti e Lucio Malan, il responsabile della comunicazione Andrea Moi, il presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani. Tanti i nomi in cartellone: si inizia giovedì alle 14, si chiude domenica a ora di pranzo. Nella giornata conclusiva di Atreju, ospiti della kermesse di Fratelli d’Italia, tra gli altri Santiago Abascal, presidente di Vox, e poi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Alle 12 intervento di chiusura di Giorgia Meloni.
Ci sarà anche l’ex parlamentare e attivista Paola Concia, al centro del dibattito politico di questi giorni, per l’incarico al ministero dell’Istruzione, poi ritirato dal ministro Giuseppe Valditara. La Concia parteciperà al dibattito di venerdì 15 dicembre dal titolo ‘Il cuore della nazione: prospettive per una nuova primavera della famiglia’. L’invito a Concia, ha spiegato Giovanni Donzelli, “era già stato fatto negli scorsi giorni, prima di tutte le recenti polemiche“. Sabato, invece, ci sarà l’intervista al premier albanese Edy Rama, dopo le polemiche della sinistra sul centro di accoglienza per i migranti a Tirana. E l’ospite a sorpresa? Mistero, ma fino a un certo punto: gli allibratori di via della Scrofa danno il premier Sunak quotatissimo. Nessun mistero, invece, sui premiati: Shiva Amini, calciatrice iraniana, Dean Gregory e Claire Stanifort, genitori della piccola Indy Gregory morta prematuramente a causa di una legge britannica che richiama l’eutanasia, e Chiara Tagliaferri, campionessa di karate.