Traguardo storico per la FIAT che raggiunge il traguardo dei 120 anni, un pezzo di storia in cui la casa automobilistica di Torino ha cambiato il mondo delle quattro ruote, la vita dell’Italia e degli italiani partecipando agli anni del boom economico e creando migliaia di posti di lavoro che hanno cambiato anche da un punto di vista sociale il paese, spostando le persone del Sud nelle fabbriche del Nord.
In occasione dell’ottantanovesimo salone di Ginevra la Fiat ha presentato la Serie Speciale 120, ideata per la 500, la 500L e la 500X.
In occasione dei centoventi anni della FIAT, John Elkann ha parlato ai microfoni de la Stampa ripercorrendo la storia dalle prime quattro ruote arrivando a Fca fino alle voci di una fusione con la Renault. “I 120 anni sono un grandissimo obiettivo raggiunto perché poche società nel mondo hanno maturato questa longevità. E’ un enorme orgoglio. Mi ricordo bene quando nel 1999 festeggiavamo i 100 anni di Fiat nel cui consiglio ero entrato nel 1997”.
Elkann ha parlato delle nuove sfide che si pongono davanti al grande gruppo Fca ma anche di quelle che il nuovo gruppo è stato in grado di superare. “Fca è un’azienda culturalmente pronta ad affrontare le sfide della nuova era: rinnovarsi è nel dna del nostro business come del nostro impegno. Ed al tempo stesso abbiamo radici forti. Quest’anno a Mirafiori, che compie 80 anni, abbiamo inaugurato il centro Heritage, dove si possono ammirare le macchine che abbiamo prodotto in questi 120 anni”.
“L’industria dell’auto ha visto un grande cambiamento nel secolo scorso in particolare quando dal 1889 al 1908 sono nate 100 società che fabbricavano automobili, di cui 57 solo a Torino, che si è affermata come grande città dell’auto soprattutto grazie al successo di Fiat. Ed oggi con Chrysler siamo presenti in un’altra grande città dell’auto, Detroit, partecipando alla sua rinascita durante gli ultimi anni“.
La trattativa tra Fca e Renault Arrivando al presente era impossibile non parlare della trattativa con i francesi della Renault. “Bisogna saper cogliere le opportunità giuste, come è avvenuto con Chrysler, che ci ha permesso di usare meglio il nostro capitale per creare più automobili e migliori. L’operazione con Renault era concepita in quest’ottica ed era stata accolta come tale. Ma le fusioni sono complicate da fare e gestire”.