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Torna sul palcoscenico del Teatro Trianon Viviani di Napoli venerdì 30 novembre prossimo la “Finta Parigina”, opera in tre atti di Domenico Cimarosa, compositore aversano che la scrisse, su libretto del drammaturgo Francesco Cerlone, a soli 23 anni.
La commedia in musica sarà interpretata dal mezzosoprano Raffaella Ambrosino, presidente dell’associazione Maria Malibran, che ha promosso l’iniziativa con un progetto patrocinato dalla Regione Campania e dalla Provincia di Napoli.
Raffaella Ambrosino, artista di origini sangiorgesi, sarà diretta dal maestro Paolo Acunzo per la regia di Gigi Dall’Aglio. “Abbiamo deciso di riportare in scena La Finta Parigina- afferma Raffaella Ambrosino- perché è uno dei pochi esempi di operetta napoletana giunto integro fino ai nostri giorni. Questo lavoro fu messo in scena solo durante la stagione del carnevale del 1773 sul palco del teatro Nuovo e dopo nessuno ha pensato di rimetterla in scena. Il nostro progetto è quello di recuperare la tradizione dell’opera popolare napoletana partendo proprio da una delle opere meno conosciuta di Cimarosa”.
Da allora questa «commedia per musica», come recita il sottotitolo, non è stata più rappresentata. Tutto è partito dalla revisione di Alessandro Dalla Vecchia del manoscritto autografo conservato nella biblioteca del conservatorio San Pietro a Majella per arrivare ora alla messa in scena in prima ripresa moderna: venerdì 30 novembre, alle 21, si terrà un’anteprima in una versione ridotta in un atto, mentre, nel prossimo mese di febbraio, sarà proposta integralmente nella struttura originaria in tre atti.
Le scene sono firmate da Emanuela Dall’Aglio, i costumi da Gaetano Santucci.
Con Raffaella Ambrosino in scena una compagnia costituita da giovani cantanti: Antonio Braccolino, Nunzia De Falco, Francesco Malapena, Emerenziana Guido, Davide Giangregorio, Ornella Di Maio, Raffaele Raffio e Giuseppe Ciotola.
L’opera è ambientata a Mezzotto, una contrada di Aversa, e prende le mosse dai travestimenti di Donna Olimpia Onesti, che si finge parigina per scampare alle violenze del marito, Don Martino Crespo, e riconquistarlo all’amore.
“A parte l’innegabile bellezza musicale, quest’opera di Cimarosa – spiega Dalla Vecchia – ha intrecci comici e un trattamento delle voci estremamente curati, per cui nessuno dei personaggi può essere definito un “comprimario”, con un risultato complessivo di grande efficacia teatrale”.
Venerdì si terrà un’anteprima in una versione ridotta in un atto mentre, nel prossimo mese di febbraio, sarà proposta integralmente nella struttura originaria in tre atti.
Rosaria Palladino
