La Francia impone una tassa per i libri acquistati online

Per proteggere le piccole librerie indipendenti, la Francia ha adottato una nuova legge per diminuire lo strapotere dei colossi dell’e-commerce. Da ottobre, il Paese ha deciso di applicare una tassa minima di spedizione di 3 euro per tutti gli ordini di libri nuovi con un carrello inferiore ai 35 euro. La decisione è stata varata tramite un decreto legge dei ministri della Cultura e dell’Economia per rendere più competitive le imprese dell’industria libraria, che recriminavano una disparità sull’applicazione delle spese di consegna rispetto alle grandi piattaforme di e-commerce (disparità che nel tempo ha diminuito la loro quota di mercato).

La battaglia dell’associazione delle librerie francesi (SLF) era stata appoggiata dal Governo già nel 2014, quando entrò in vigore una legge che vietava la spedizione gratuita di libri in tutto il Paese. L’escamotage dei vari Amazon e Fnac consisteva nell’applicare una tassa simbolica di 1 centesimo che, in relazione alla propria possibilità economica, permetteva di eliminare l’imposta alla consegna e di intercettare una fetta di domanda molto più ampia rispetto alle librerie indipendenti, che al contrario non possedevano le risorse necessarie per l’abbattimento dei costi di spedizione.

Amazon si è detto fortemente contrario nei confronti della nuova disposizione, ritenendola un eccesso di potere ministeriale. La misura «penalizzerà i lettori, gli autori e la lettura in generale, taglierà severamente il budget dei francesi e limiterà il loro accesso ai libri», ha dichiarato Frédéric Duval, direttore generale di Amazon Francia. L’entrata in vigore della legge avrà conseguenze soprattutto nelle zone rurali e nei piccoli borghi, che rappresentano il 46% di consegne di libri da parte di Amazon e che spesso sono privi di punti di vendita libri fisici.

L’abbonamento Prime di Amazon, che elimina i costi di spedizione e offre vari servizi aggiuntivi, non sarà esentato dalla nuova disposizione; inoltre, l’aumento del prezzo del libro avrà ripercussioni sulla domanda e sui consumatori, che preferiranno acquistare il volume in negozio a una cifra minore.

Il provvedimento non lascia del tutto soddisfatti i commercianti della SLF. Se da un lato ci si aspetta un ritorno dei clienti nelle librerie indipendenti, dall’altro si reclama il basso costo della tariffa di spedizione che sembra non permettere, infatti, di competere con i grandi squali del settore, dal momento che il costo medio per una consegna si aggiri intorno ai 7 euro.

Senza contare poi che l’introduzione di imposte sui libri acquistati online, in aggiunta al periodo generale di rincari, potrebbe portare a un rapido cambio del formato di lettura verso il digitale, decisamente più economico e con un impatto ambientale quasi nullo, generando l’effetto opposto agli interessi dei venditori indipendenti.

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