Non è andato a buon fine l’ultimo sforzo del presidente greco Karolos Papoulias di formare un governo di unità nazionale. I leader dei partiti politici che sono stati ricevuti dal capo dello Stato non hanno raggiunto e per la Grecia si apre, nuovamente, la strada delle elezioni. La data non è stata ancora fissata ma di sicuro i greci si recheranno alle urne entro la metà del mese di giugno. Nel pomeriggio di domani si terrà una nuova riunione al palazzo presidenziale per decidere la formazione di un governo ad interim per portare Atene alle prossime elezioni.
“Purtroppo la Grecia va verso nuove elezioni per colpa di qualcuno che ha messo i propri temporanei interessi politici al di sopra degli interessi della nazione”, ha detto il leader socialista Evangelos Venizelos. E il clima in l’Eurolandia si fa subito pesante. Ue e Fmi sperano che dalle urne esca una maggioranza in grado di supportare un governo che applichi il paio di austerità negoziato con Ue ed Fmi ed eviti, così, l’uscita di Atene dalla zona euro. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble non lascia campo ad equivoci sulle responsabilità della Grecia. Il voto anticipato “non cambia la situazione” e Atene deve “attuare il suo programma per rimanere nell’euro”, come è “nella volontà della maggioranza dei suoi cittadini”. Il superministro della Merkel preme affinché il paese ellenico elegga “un governo che rispetti i termini di salvataggio internazionale per rimanere nell’euro e che è stato concordato”. “Nessun candidato responsabile – spiega a termine dell’Ecofin- può nascondere questo all’elettorato”.
Il direttore generale del Fmi Christine Lagarde si augura che la Grecia non lasci l’Eurozona “ma dobbiamo essere tecnicamente preparati a ogni eventualità”.
Le borse vanno giù. Il fallimento della trattativa di Atene si abbatte sulle Borse europee facendole precipitare verso il segno meno. Milano perde il 2,56%, mentre il differenziale tra il rendimento dei Btp italiani e quello dei Bund tedeschi è tornato a sfiorare quota 440. A trascinare verso il basso Piazza Affari sono soprattutto le banche, massicciamente declassate ieri in tarda serata da Moody’s,: Bper – 8,79%, Mps -7,4%, Banco Popolare -6,7%, Unicredit – 5,53%, Intesa -5,47%, Ubi -5,35%. Mediolanum ha perso il 5,68%, Popolare Milano il 4,86%. Segno meno fanno registrare le altre piazze europee: Londra – 0,51%, Francoforte – 0,79%, Parigi -0,61% e Madrid -1,6%. Tracolla invece Atene che perde il 4,25% con le banche che lasciano sul campo oltre l’8%.