La Grecia è verso il default, visto che oggi scade il termine per il rimborso di 1,7 miliardi all’Fmi che Atene non intende rispettare, e a mezzanotte termina anche il programma di aiuti della troika. La Bce considera possibile la Grexit, ipotesi contro cui Varoufakis minaccia il ricorso alla Corte di giustizia Ue: “La Grecia potrebbe ricorrere alla Corte di Giustizia Europea per bloccare l’espulsione della Grecia dall’area euro, la cosiddetta Grexit”. La Grecia, quindi, minaccia di cercare un’ingiunzione contro le istituzioni europee per bloccare l’espulsione del paese dall’euro’. Considereremo di certo un’ingiunzione alla Corte di Giustizia europea perché la nostra appartenenza non è negoziabile, mette in evidenza Varoufakis. Una richiesta di ingiunzione sarebbe uno sviluppo senza precedenti, che complicherebbe ulteriormente la crisi. Secondo indiscrezioni, le autorità greche starebbero anche valutando un’azione contro la Bce per aver congelato la liquidità di emergenza per le banche greche. Varoufakis ritiene che la Grecia abbia abbastanza liquidità per andare avanti fino al referendum, ma ammette che il controllo dei capitali rende la vita difficile alle aziende greche. Alexis Tsipras, in modo più dettagliato, aveva espresso contenuti analoghi in una parte della lettera scritta ai cittadini grechi: «Greche e greci,da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi. In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia. Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo ci hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali. La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’Iva per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco. Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea..”. In realtà, un’uscita della Grecia dall’area euro e’ ora una possibilita’ e non puo’ piu’ essere esclusa, afferma Benoit Coeure’, consigliere esecutivo della Bce, che apre all’ipotesi Grexit. Citiamo il commento finora piu’ diretto dell’Eurotower sulla possibilita’ di un addio alla moneta unica da parte di Atene. Intanto Fitch taglia il rating delle banche greche a ‘RD’, restricted default, dopo il controllo dei capitali imposto. Le autorita’ europee e l’Eurotower vogliono che la Grecia resti nell’area euro, ma la possibilita’ di un addio non puo’ piu’ essere esclusa. E questo e’ il ”risultato della scelta del governo greco a mettere fine alle discussioni con i creditori e di indire un referendum, spingendo l’Eurogruppo a non estendere il secondo programma di aiuti”, afferma Coeure’, dicendosi sicuro che se al referendum prevarra’ il si’ le autorita’ dell’area euro troveranno un modo per onorare gli impegni. Se prevarra’ il no sara’ difficile ristabilire un dialogo politico. L’Italia è già fuori dalla linea del fuoco dei rischi di un eventuale default greco. Lo assicura il premier Matteo Renzi in una lunga intervista in prima pagina al direttore del Sole24Ore: “Abbiamo iniziato un percorso coraggioso di riforme strutturali, l’economia sta tornando alla crescita e l’ombrello della Bce ci mette al riparo”. Per quanto riguarda invece il ruolo nella trattativa sulla crisi greca, Germania e Francia, sottolinea Renzi, sono in prima linea perché hanno una consolidata relazione da sempre, ma che poi queste proposte funzionino o meno lo dirà il tempo. Noi, aggiunge, ce li ricordiamo nel sorrisino di Cannes di Sarkozy quando sul banco degli imputati avevano messo noi. Qual è il nostro posto? Il nostro posto in passato era tra i problemi, adesso è tra quelli che provano a risolvere i problemi”. La Grecia comunque spaventa l’Europa, visto che i mercati europei hanno bruciato 287 miliardi. Soltanto piazza Affari ha perso quasi 30 miliardi di capitalizzazione con perdite superiori al 5%. Ieri, a mercati chiusi, la Grecia ha incassato una ennesima bocciatura sul debito da parte dell’agenzia Usa Standard &Poor’s. La decisione, spiegano gli analisti, è scattata perché il governo di Atene ha deciso di indire un referendum sull’accordo che salverebbe il paese dalla bancarotta. Un dettaglio che, secondo la stessa agenzia Usa, fa salire al 50% le possibilità che la Grecia lasci l’Eurozona.
Roberto Cristiano