Continua la marcia di avvicinamento allo scudetto della Juventus che vince anche a Catania.
La forza della Juve è anche questa, è soprattutto questa: vincere anche quando magari la partita diventa difficile, quando non si offre la miglior versione di sé stessi.
Dopo sessanta minuti non belli, e per certi versi di sofferenza davanti al pressing e all’aggressività, talvolta anche eccessiva, degli uomini del Catania, la Juve passa in vantaggio con Tevez che raccoglie una sponda di Osvaldo e fredda Andujar. Proprio Osvaldo con incredibile sufficienza aveva sprecato al 34’ una colossale occasione calciando di tacco, forse credendosi in fuorigioco. E sempre l’italo – argentino aveva sfiorato il gol in rovesciato al 56’.
Trovato il vantaggio la Juve non ha più corso pericoli, cosa in realtà mai accaduta se non in qualche mischia. A maggior ragione dopo l’espulsione di Bergessio che ha rifilato una gomitata a Chiellini, forse per “vendicare” la frattura rimediata nella gara di andata. Anzi i Campioni d’Italia hanno sfiorato in un paio di occasioni il raddoppio.
1 a 1 invece tra Lazio e Milan. Primo tempo con poche occasioni ma al quarantesimo la partita si accende. Novaretti trova il gol ma Biava è in fuorigioco e invalida tutto. Un paio di minuti e il cross di Kaka viene deviato involontariamente nella propria porta da Konko. Milan in vantaggio al riposo.
Nella ripresa la Lazio spinge e crea qualche grattacapo ad Amelia che nulla può al 60’ quando Gonzalez raccoglie la sponda di Biglia su cross di Candreva e di testa trova l’1 a 1.
Al 79’ Pazzini sfiora il gol, all’83’ il palo dice no a Balotelli e un minuto dopo Candreva calcia alto da buona posizione. Non ci sono più sussulti. Finisce 1 a 1, un risultato che non serve a nessuno nella rincorsa europea.
SEBASTIANO BORZELLINO