La Juve stacca il pass per la semifinale di Europa League, ma quanta paura! Solo al 64’ il destro di Marchisio, deviato da Umtiti, ha scacchiato via i fantasmi francesci che si erano materializzati sul colpo di testa di Briand che aveva messo paura a Buffon e soci. Dopo l’1 a 0 dell’andata sembrava tutto facile anche perché al 4’ la Juve è già in vantaggio con la solita, strepitosa pennellata su punizione, la 43esima della sua meravigliosa carriera. Il discorso sembra chiuso e forse la Juve si rilassa e il gol del Lione ne è l’emblema perché un cross innocuo diventa un assist per Briand, perso da Marchisio, che di testa batte Buffon, non troppo reattivo nell’occasione. Lo stesos portiere bianconero è attento su Gonalons al 29’. Ad inizio ripresa Umtiti è miracoloso salvando sulla linea un tiro cross di Asamoah da spingere dentro per gli accorrenti attaccanti bianconeri. Il gol arriva al 60’ con Tevez ma il suo urlo di gioia, tenuto dentro per cinque anni, viene strozzato dalla bandierina del guardalinee. Ma la gioia degli juventini è rimandata di alcuni minuti, prima però Buffon sventa una punizione di Mvuemba. La rete la firma Claudio Marchisio con un destro da fuori apparentemente senza particolari pretese che, però, trova la deviazione di uno sfortunato Umtiti, di gran lunga il migliore dei suoi nel doppio confronto, che spiazza Lopes. Discorso chiuso e nel finale per la Juve è pura accademia. La Juve, sei anni dopo la Fiorentina, riporta un’italiana in semifinale di Europa League con la speranza sempre più viva di alzare la coppa allo Juventus Stadium. Sulla strada della Juve (venerdì si conosceranno le semifinali) Benfica, che ha superato l’Az Alkmaar, Siviglia che ha distrutto il Porto per 4 a 1 ribaltando l’1 a 0 maturato in Portogallo, e una tra Basilea e Valencia che sono ai supplementari dopo l’incredibile rimonta dal 3 a 0 dell’andata.
Sebastiano Borzellino