Questa sera il Papa sarà a Castelnuovo di Porto per rimanere con i giovani rifugiati ospiti del Centro di Accoglienza. E’ la prima volta che il rito si svolge fuori Roma e vedrà come protagonisti i profughi. A dodici di loro, infatti, il papa laverà i piedi per porre l’accento sulle loro condizioni. Presso il Cara, la cittadella per gli immigrati che richiedono asilo, ad altri novecento, dimorano circa novecento immigrati. La maggior parte di loro è di fede musulmano, ma il fatto che Bergoglio abbia deciso di lavare i piedi anche a persone non cattoliche deve essere interpretato come un gesto e una richiesta di rispetto verso tutti, senza distinzione di religione, sesso o altro. Un gesto che, alla luce anche degli attacchi a Bruxelles, assume significato ancora di più.
La lavanda si ricollega all’ultima cena di Gesù, quando egli si alzò da tavola e, munitosi di un asciugatoio, versò dell’acqua all’interno di un catino e iniziò a lavare i piedi dei suoi Apostoli. Lavoro, questo, solitamente riservato a schiavi e servi, ma attraverso il quale Gesù volle dare un ulteriore insegnamento di generosità.
“Il prossimo Giovedì santo Papa Francesco si recherà a Castelnuovo di Porto per rimanere con i giovani profughi ospiti del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo”, aveva annunciato il presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, in un articolo che sarà pubblicato dall’Osservatore Romano. “La visita sarà accompagnata – scrive Fisichella – dalla celebrazione del rito della lavanda dei piedi. Su dodici profughi il Papa si inchinerà e laverà loro i piedi come segno di servizio e attenzione alla loro condizione”.