Roma. Manifestazione centro destra. Salvini: “Cambieremo l’Italia”. Il Cav: Via governo di tasse e manette

A sorpresa è Matteo Salvini ad aprire la manifestazione del centrodestra, ‘Orgoglio Italiano’, salutando  piazza di San Giovanni, definita “bellissima”. Poi assicura che “questa non è la piazza di Matteo, Giorgia, Silvio, ma di tutti voi”.”Questa piazza ci impone di lavorare insieme. Per il bene del Paese” sottolinea il leader della Lega, invitando sul palco “l’amico Silvio Berlusconi” che “inventò e fondò la il centrodestra”. “Siamo qui per mandare a casa il governo delle tasse e delle manette, uniti siamo la maggioranza naturale del Paese”. Presenti oltre 200mila persone, secondo la Lega. “Qua oggi c’è l’Italia vera. Vedervi da qua è una cosa emozionante, sapere che c’è gente che continua ad arrivare, sarà un pomeriggio non di rabbia, di cattiveria, di estremismo, di violenza, ma dell’Italia che lavora, che sogna, che spera”, dice Matteo Salvini, aprendo la manifestazione. “Cambieremo la storia di questo paese”. E’ un passaggio dell’intervento di Matteo Salvini davanti alla folla radunata a piazza San Giovanni per Orgoglio Italiano. “Mi dicono che siamo 200.000, vi dico 200.000 volte grazie”, dice il leader della Lega dal palco. “Ci stanno seguendo non dalle grandi tv nazionali che fanno solo le dirette del Pd… tg e giornali dicano quel che vogliono, grazie alle 200.000 persone che stanno qui, c’è chi ha viaggiato anche otto ore per venire qui”, aggiunge.

“Sono stufo che vale più la parola di uno stupratore di quella di un poliziotto”, afferma ancora. “Per carità – aggiunge – ho piena fiducia nella magistratura”, poi si corregge: “Nella libera magistratura italiana”, spiega applaudito dalla folla. “Sono troppe le volte in cui si da retta alla parola di stupratori e spacciatori”.

“Dateci una mano a mandare a casa Zingaretti e Raggi, Gianni e Pinotto, il duo sciagura, due perdenti a livello nazionale…”, prosegue.

Berlusconi. “Siamo qui per dire no al governo delle tasse, delle manette, della burocrazia, del giustizialismo fuori controllo. Siamo qui per mandare a casa un governo non eletto dagli italiani”, dice dal palco di piazza San Giovanni il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, accolto dall’ovazione dei manifestanti presenti in piazza. “Uniti siamo la maggioranza naturale del Paese, solo così potremo cambiare tutta l’Italia”, ha sottolineato ancora l’ex presidente del consiglio. “Dopo 25 anni siamo ancora l’unica possibilità di un governo serio capace di farci rispettare in Europa e nel mondo. Siamo tutti indispensabili: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Vinceremo tutte le prossime elezioni regionali e nazionali”, ha aggiunto.

Meloni. “Noi difenderemo Dio, patria e famiglia, fatevene una ragione”, ha tuonato dal palco di piazza San Giovanni la leader di Fratelli d’Italia. “Difenderemo l’Europa dall’islamizzazione. Costruiremo un governo che dice che l’immigrazione illegale non si può fare in Italia. Non ci sono scuse: su questo non si torna indietro. Se servono i muri si costruiscono, se servono i blocchi si fanno”, ha aggiunto. “Piazza San Giovanni una volta era simbolo della sinistra, dove prima c’erano le bandiere rosse adesso sventolano quelle tricolori. E’ un segnale cari compagni che siete stati sconfitti dalla storia”. Che aggiunge. “Noi in piazza per chiedere la libertà e voi barricati nei palazzi. Non parlo solo del Pd ma anche dei 5 Stelle, adesso sono stipati come sardine in salamoia”.

Sul palco è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “E’ possibile immaginare un governo che metta i cittadini al primo posto. Agli immigrati, lo ha dimostrato Matteo, come si possono gestire i loro flussi. Questa piazza chiede legalità e rispetto delle regole. Bisogna inasprire il codice penale e togliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare loro il manganello. Noi siamo dalla loro parte”.

 

Manifestazione della Lega a Roma. Il Carroccio scende in piazza nella Capitale il 19 ottobre per “una giornata di orgoglio italiano“. Ad annunciarlo era stato il leader del partito, Matteo Salvini, in una diretta Facebook dal tetto del Viminale: “Me lo chiedete in migliaia, bisogna farsi sentire contro il furto della democrazia. Si tratta di una mobilitazione contro il Governo delle poltrone e del Conte-Monti“.

Negli ultimi giorni il leader della Lega ha chiamato a raccolta i suoi elettori e i suoi sostenitori, chiamati a mandare un messaggio al governo e al Capo dello Stato: la maggioranza è fuori dal Parlamento.

 La Lega scende in piazza oggi,  a Roma, per una manifestazione nazionale. Le prime persone hanno riempito la splendida piazza San Giovanni già alle prime ore della giornata.

Ma quella di Roma è solo la punta dell’iceberg dell’opposizione di piazza della Lega. La lunga manifestazione è partita nelle feste di partito al Nord e poi il 15 settembre si è trasferita a Pontida. Il 21 e il 22 settembre in piazza sono stati allestiti i Gazebo per raccogliere le firme contro il Governo in diverse città italiane.

Fratelli d’Italia protesta apertamente contro la Lega per la presenza del simbolo di Alberto Da Giussano sul palco di San Giovanni, in una manifestazione che, ricorda Giorgia Meloni, “doveva essere di tutti”. E invece, aggiunge, sarà come sentirsi “ospiti a casa d’altri”. Intanto dentro Forza Italia cresce la tensione sulla scelta di Silvio Berlusconi di scendere e parlare nella stessa manifestazione a cui aderisce anche Casapound. Proprio il Cavaliere, incalzato per l’ennesima volta sulle perplessità espresse da Mara Carfagna sbotta a chi gli chiede se fosse soddisfatto di queste critiche: “Ovviamente non lo sono, non so se la sentirò. Noi siamo per il centrodestra unito”. Infine, non s’è ancora raggiunto alcun accordo sulla scaletta degli interventi.   Quello che è certo è che concluderà la kermesse Matteo Salvini e che Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi intendono parlare. Insomma, la vigilia di questa grande manifestazione, attese decine di migliaia di persone da tutta Italia, è segnata dalle polemiche. Dissapori che non scuotono minimamente il leader della Lega che per primo ha voluto questa prova di forza.

  La partecipazione di Casapound non lo preoccupa affatto: “La sinistra sta mettendo le mani avanti – attacca l’ex vicepremier – dicendo che domani ci saranno fascisti, razzisti, venusiani… No, ci saranno solo italiani, mamme e papà, artigiani, contro il governo delle tasse e delle manette”. Quindi punge il Pd nel vivo dell’orgoglio: “Mi avevano detto che ero pazzo, che non avrei mai riempito questa piazza, quella delle adunate della Cgil-Cisl Uil, di Berlinguer, della sinistra, del Primo Maggio.

 Ma ora ci siamo noi, con i lavoratori, i precari, gli studenti, i poliziotti, le partite Iva. Nelle sedi del Pd e nelle Leopolde ci sono più banchieri e finanzieri che lavoratori”. Anche il Cavaliere, durante la sua passeggiata elettorale tra gli stand di Eurochocolate, a Perugia, rievoca una sua vecchia e amatissima parola d’ordine per sintetizzare il significato dell’appuntamento di oggi: “Come titolo della manifestazione di sabato direi che là ci sarà l’Italia vera, concreta, che lavora, contro l’Italia ancora ideologica legata al comunismo”.

 “San Giovanni domani – aggiunge Salvini – sarà la piazza di chi non vuole essere spennato dalle nuove tasse del governo.
Chiediamo trasparenza, onestà, meno tasse, più sviluppo. Una marea umana bella, pacifica ma determinata, con un’idea di futuro, opposta a quella di un governo di poltronari”.

Al di là delle polemiche, la macchina organizzativa è al lavoro a pieno regime. I partecipanti arriveranno dalle varie regioni d’Italia con otto treni speciali e cinquecento pullman. Bonifiche e controlli – informa la Questura – sono scattate  nella zona già da serata di ieri. Sotto la lente delle forze dell’ordine stazioni ferroviarie, caselli, aeroporti e metro. La manifestazione si svolgerà dalle 13 alle 19. La Lega ha già lanciato l’hashtag ufficiale della giornata, #orgoglioitaliano.

Circa 400 i volontari coinvolti – informa sempre la Lega – 20 i gazebo allestiti per varie raccolte firme (tra cui quella per chiedere le dimissioni del sindaco di Roma Virginia Raggi) e oltre 250 giornalisti accreditati.

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