“Berlusconi deve scegliere: o la candidatura, o il nostro sostegno”. E’ l’aut aut che Maroni rivolge al Cavaliere nel corso di un colloquio con Repubblica, prima dell’incontro a Palazzo Grazioli. “Caro Silvio con te in campo noi non ci stiamo, ribadisce Maroni. La Lega non può più sostenerti se tu sei deciso a scendere nuovamente in campo”. Ma in fondo il leader del Carroccio non crede alla candidatura dell’ex premier, soprattutto per il suo animo di buon calcolatore. “Se io perdo con lui in campo noi siamo finiti” precisa Maroni, che però ammette: “non credo che alla fine si candiderà. Nessuno sa leggere i sondaggi meglio di lui, prima o poi si renderà conto che la sua candidatura danneggia anche se stesso”. “Se non andrà così accada quel che deve accadere”, “questa è la linea che è uscita negli ultimi due giorni per bocca dei segretari nazionali” e che “interpreta fino in fondo i sentimenti dei nostri militanti, degli amministratori e dei parlamentari”. Insomma, aggiunge Maroni, si andrà “fino in fondo”. “Questa è la linea del movimento e non può cambiare di una virgola, se dice che intende andare avanti, che sarà lui il candidato premier del centrodestra, tanti saluti e arrivederci” conclude Maroni.
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