La lettera di Renzi per spiegare le sue ragioni sul calo del Pil

“L’economia in ginocchio è colpa di questo governo, io non c’entro. I numeri dicono chiaramente chi è responsabile di questo sfacelo”: ha preso carta e penna l’ex  premier Matteo Renzi per togliersi qualche sassolino dalla scarpa e replicare a chi, nel governo attuale, ha scaricato sul precedente esecutivo le ragioni del Pil in calo.

“Non chiedo che Di Maio capisca i dati, ma sarebbe utile almeno che li leggesse”, scrive l’ex premier in una lettera al Corriere della Sera. I numeri “parlano chiaro”, la propaganda “non può arrivare al punto da negare la realtà”. “Dare la colpa a noi degli errori di oggi è ingiusto oltreché falso”. E aggiunge:

Durante i primi due trimestri di governo Di Maio-Salvini il Pil trimestrale italiano è invece sceso nel quarto trimestre 2018 a 402,9 miliardi, con un tasso medio trimestrale composto di diminuzione dello 0,2% e un calo complessivo dello 0,4%. Ci auguriamo tutti che la situazione possa migliorare ma intanto il 2019 è iniziato con una crescita negativa acquisita del Pil italiano dello 0,2%. Questi sono i fatti.

Renzi dà anche le sue ricette:

“Se il governo vuole cambiare strada, abbia il coraggio di fermare le barocche procedure del reddito di cittadinanza con l’assunzione di diecimila navigator che rischiano di diventare come i forestali della Prima Repubblica. E si usino i soldi del reddito per abbassare le tasse. Si aprano i cantieri a cominciare dalla Tav”.

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