La lotta ai rifiuti speciali e pericolosi continua. Il Sistri è salvo

l sistema di tracciabilità dei rifiuti è salvo. Lo ha deciso la commissione Bilancio del Senato che con un emendamento ha chiesto il ripristino del Sistri dopo la cancellazione prevista dalla manovra economica di Ferragosto. “L’approvazione all’unanimità da parte della Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento che ripristina il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, è un segnale importante per la difesa dell’ambiente e la tutela della legalità nel nostro paese”, commenta il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “Sono convinta che, con l’opportuno rodaggio previsto e con gli interventi che si renderanno necessari per andare incontro agli operatori, – conclude il ministro dell’Ambiente – il Sistri partirà al meglio e si rivelerà un utilissimo strumento per le aziende e per la protezione del territorio”.

Ora il sistema deve andare a regime. Il Governo deve impegnarsi  per correggere i tanti difetti, le tante pecche che hanno impedito finora l’efficace avvio di un sistema importante per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. L’Italia, come sostengono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, “è il Paese delle ecomafie, per questo ha più bisogno di ogni altro di un sistema di tracciabilità che renda certo e trasparente il cammino dei rifiuti industriali, soprattutto di quelli pericolosi, dal luogo di produzione fino allo smaltimento finale. Per questa ragione ci siamo battuti contro la cancellazione del Sistri, ma da adesso in avanti pretendiamo dal Ministero dell’Ambiente e dal governo meno chiacchiere e un po’ più di efficienza”. Nei giorni scorsi il ministro dell’Ambiente si augurava un ripristino integrale del sistema di tracciabilità di rifiuti speciali e pericolosi e non parziale, come qualcuno paventava. “Escluderne l’applicazione per le piccole e piccolissime aziende, che rappresentano l’80 % del bacino di utenza – aveva detto la Prestigiacomo – significa di fatto vanificare il sistema ed anche disattendere l’obbligo di tracciabilità delle sostanze pericolose che ci viene dall’Europa”.

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