Marco Saba, l’economista italiano presidente di Iassem (Istituto di Alti Studi per la Sovranità Economica e Monetaria), e Gilberto Di Benedetto, psicologo e psicoterapeuta esperto nelle sindromi debitorie, lanciano una provocazione Mariana in onore alla “Madonna dei debitori”. Saba sostiene che sia le Banche che i loro debitori sono debitori entrambi, in quanto le Banche non danno allo Stato le tasse dovute sulla creazione del denaro. In una breve nota l’economista propone: “Perché non approfittare del giubileo per una totale remissione dei debiti e invitare i banchieri e i debitori davanti al Papa per rimettersi i debiti a vicenda? I peccatori sono “debitori” verso coloro contro cui hanno commesso una trasgressione e perciò devono implorarne il perdono”. Dio concede il perdono dei “debiti” a chi ha perdonato i propri “debitori”. Gilberto Di Benedetto afferma invece che la proposta di Saba potrebbe generale una terapia di gruppo per il popolo Italiano, verrebbero stemperare le tensioni sociali ed evitati numerosi suicidi. Da buon provocatore sociale propone al Papa una scomunica a divinis per tutti quei banchieri che non rimettessero i debiti ai Cristiani indigenti. Il sintesi il Giubileo potrebbe essere una occasione propizia per la remissione dei debiti economici ai debitori e alle banche davanti al Papa. La Madonna dei debitori è un dipinto ritrovato in una grotta di Bassano Romano, nel viterbese. Rappresenta una madonna bizantineggiante del 1600, dalla cui fronte e dalle labbra sgorga un rivolo di sangue. Tiene nella mano destra tre rose bianche e con la sinistra il bambino con l’aureola che indica con il dito le tre rose. Nel basso del quadro appare la scritta in latino ‘in gremio matris sedet sapientia patris’ che vuol dire ‘nel grembo della madre sta la sapienza del padre’”. La Madonna è dedicata alla remissione del debito ed indica un cammino fatto di maggiore umiltà per ripartire con un atteggiamento diverso, fatto di umiltà. La Madonna dei debitori è, anche, il profilo social che impazza sulla Rete e rimanda al dipinto sacro rinvenuto a Bassano Romano e diventato icona dell’iniziativa che ha anche finalità sociali. Il fenomeno è presto detto visto che in soli cinque mesi il profilo sociale ha toccato quota 44 mila “like” su Facebook, spopolando sulla Rete. Antonino Galloni e Maria Rosaria De Simone sulla “Madonna dei debitori” hanno tratto un romanzo. Il romanzo parla di un’icona ritrovata a Bassano Romano e restaurata che deve essere portata dal Santo Padre per farla benedire da Don Francesco e da Gilbert, il pittore che l’aveva ritrovata e restaurata. Un quadro del Seicento non di grande pregio che già aveva portato grazie e fatto del bene. Ovvio che intorno a lei si creasse un movimento spontaneo di curiosi, fedeli e poveracci. Soprattutto indebitati con le banche e con gli strozzini. Comunque tra i senzatetto si era sparsa la voce che un certo don Francesco dava pane e caffè caldo e ci teneva a non lasciarli all’agghiaccio d’inverno. Il Santo Padre volle conoscere don Francesco e lo portò con sé, la sera, nelle sue passeggiate solitarie e segrete, in cui anche lui si incontrava con i poveri di Roma. Nelle pagine viene raccontato di quando Gilbert la ritrovò: “La chiamai la Madonna del sangue. Non nego che all’inizio ne fui pure impressionato negativamente. Pensai che mi volesse dire che avrei passato anni di dolore in seguito. Che sciocchezza. Trovare la Madonna é sempre segno di grande benedizione, ora lo so. L’avevo ribattezzata Madonna del sangue, l’ho pure sottoposta ad un lungo lavoro di restauro. Quando l’ho trovata era in condizioni pessime. Diciamo che ho visto tanto dolore non solo nelle mie vicende personali, ma anche in quelle di tante persone che conosco, che hanno avuto la vita completamente distrutta da certi meccanismi economici che appartengono alla nostra società. Mentre curavo il restauro della tela ho sentito che Maria può essere di grande aiuto, una guida, una consolazione per chi è distrutto dai debiti. L’ho chiamata, per una ispirazione, Madonna dei debitori. Con la crisi che sta attraversando l’Italia, sono tanti quelli che hanno la vita distrutta da un sistema che porta ad indebitarsi. La gente è disperata. La Madonna dei debitori per loro è un aiuto importante, a volte è l’ultimo spiraglio di speranza”. La Madonna è un’ancora di salvezza e il sistema economico è sempre più marcio. I problemi sono dovuti al sistema bancario che lucra sulla povera gente e sono le banche che affossano le famiglie indebitandole. Le banche detengono un potere incondizionato e se ne comincia a parlare apertamente. Sono in grado di muoverci come pedine. Hanno creato un Nuovo Ordine Mondiale dove i soldi sono il dio indiscusso. Non sono più gli uomini a servirsi del denaro, ma è lui che si serve degli uomini. Stiamo assistendo ad una schiavitù sistematica, di cui non conosciamo le dinamiche, i lacci nascosti di una nuova malvagità. Lo scorso anno si sono suicidate 148 persone per debiti. Sedici di queste per debiti nei confronti dell’erario. Sono cifre pesanti. Dietro queste vittime ci sono decine di altre vittime: i familiari. Un fenomeno silenzioso che potrebbe continuare se qualcuno non trova la maniera per fermare questa carneficina. “Prendete ad esempio le parole del Papa, pronunciate in un discorso durante l’udienza generale. Il papa ha detto che l’usura è una piaga sociale e che le Istituzioni debbono essere al fianco delle vittime dell’usura. Quando poi una famiglia non ha da mangiare perché deve pagare il mutuo agli usurai, quello che sta accadendo non ha nulla di cristiano e non è umano”. La Madonna dei debitori sta divenendo un vessillo per tante persone che stanno combattendo per non farsi ingoiare da questa crisi così virulenta. Qua non stiamo parlando di quattro gatti, ma di un popolo che vuole costituirsi in una associazione e che ha intenzione di fare una rivoluzione economica pacifica. “Vorremmo chiedere al Santo Padre l’indizione di un Giubileo fiscale a cui dovrebbero aderire lo Stato, le banche e i cittadini singoli, che potrebbero azzerare quei debiti o quegli interessi sui debiti che per ragioni gravi e obiettive è ormai divenuto impossibile onorare”. Tornare a quello che dice la Scrittura nell’Antico Testamento e che il popolo ebraico seguiva nei dettagli. Un anno in cui chi era schiavo smetteva di essere schiavo e chi aveva debiti smetteva di essere debitore. “Ave Maria, Madre velata, che hai svelato il tuo volto violato dal sangue…”. Fra non molto il Papa avrebbe proclamato al mondo intero un Giubileo fiscale. Nei tempi antichi, quando comunque l’economia non aveva il volto del capitalismo dell’epoca moderna, i sovrani proclamavano, ogni cinquant’anni, l’annullamento dei debiti e riprendevano l’assetto economico rimettendo le lancette indietro. Si ricominciava da capo. In effetti, in cinquant’anni, il creditore era sicuro di essere ampiamente rientrato del debito e il debitore che aveva faticato tanto per pagare, finalmente trovava respiro assieme alla sua famiglia e riprendeva a vivere senza ulteriori fardelli sulle spalle. Una mano santa, il Giubileo, che dai governi moderni, invece, avidi oltremodo, veniva visto come un mostro a tre teste. Era assolutamente necessario un nuovo Giubileo. Per ridare speranza alle genti ferite, distrutte dai debiti. Il Santo Padre avrebbe chiesto ai governanti e agli uomini di buona volontà di rientrare del capitale, ma di rinunciare agli interessi dei debitori. Se gli Stati, le Banche, gli Istituti finanziari avessero fatto questo, grandi benedizioni sarebbero ricadute sull’umanità. Il mondo, anche economico, sarebbe stato ricostruito ancora più bello, come dopo la fine di un novello Diluvio Universale. Ecco perché possiamo dire a tutti gli uomini schiavi del denaro, che sono distrutti dai debiti, che possono ricominciare, liberi. Ecco perché insisto che tutti i debiti vanno rimessi, anche quelli con le banche. Se il mondo avrà il coraggio di seguire questo messaggio, il mondo si salverà. Questo me l’ha ispirato chiaramente Maria, la Madre dei debitori…
Roberto Cristiano