Il problema delle coalizioni di governo è che quando non sono propriamente naturali rischiano di collassare. E questo è il rischio che sta correndo il governo Conte Bis, nato più per sconfiggere un nemico che per una visione comune del futuro. E i nodi vengono tutti al pettine nel corso delle discussioni sul dl Rilancio, che racchiude la visione politica ed economica del governo. Il problema è che esistono almeno tre correnti di pensiero nella maggioranza. ed ecco che l’opposizione, quella più pericolosa per il governo, si trova a Palazzo Chigi.
Sul Dl Rilancio i nodi sono venuti al pettine e il premier sta pagando a caro a prezzo una maggioranza divisa, capace di essere opposizione di sé stessa. E le tensioni si trasformano in discussioni e ritardi. Terreno fertile per un’Opposizione, quella vera, che senza gli errori del governo sarebbe disarmata, senza frecce al proprio arco.
I riflettori sono puntati su Palazzo Chigi. Si temono ribaltoni, anche se la mancanza concreta di alternative al Presidente del Consiglio blinda in qualche modo Conte. Il premier continua a fare da mediatore, ma si è arrivati ad un punto critico. Più che per accordi si procede per compromessi, e la sensazione è che le scorie accumulate in questi mesi prima o poi presenteranno il conto ed esploderanno in una crisi in grado di mettere in discussione la maggioranza di governo. Fino a farla collassare.
Nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus lo scettro passa nelle mani del Parlamento, che dovrà avere un ruolo centrale. Ma in Aula il governo non si sente sicuro. Si temono tiratori franchi e scissionisti in grado di far cadere il castello di carte in un momento delicatissimo per il Paese.