In alcune città la situazione affitti è del tutto sfuggita di mano. Il livello delle richieste economiche è divenuto eccessivo in maniera incontrovertibile. A ciò si aggiunge il fatto che la consapevolezza di una domanda in costante crescita spinge tanti a proporre soluzioni abitative non solo eccessivamente costose ma anche indecorose.
Una preoccupante tendenza che si può indicare come generale nelle grandi città italiane, ma che va oltre ogni limite nelle principali aree universitarie. Un tema in merito al quale si è tornati a parlare con insistenza dopo la protesta messa in atto dalla studentessa di ingegneria Ilaria Lamera. La giovane ha deciso di trascorrere alcune notti in tenda al di fuori del Politecnico di Milano, facendosi portavoce di una condizione di invivibilità che non riguarda unicamente chi si è trasferito nel capoluogo lombardo per completare gli studi, ma anche chi è inserito nel mondo del lavoro, e spesso deve accontentarsi di una stanza al costo di un bilocale.
Un gruppo di esperti per dare risposte in tempi brevi sul tema del caro affitti per gli studenti. La Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto, in attuazione delle misure previste dal Pnrr che istituisce un gruppo di lavoro interministeriale: ai tecnici è chiesto di individuare il costo medio calmierato per ogni posto letto a livello territoriale, tenendo conto dei valori di mercato di riferimento, delle tipologie degli immobili e del livello di servizi offerti. Inoltre, è prevista una riduzione del 15 per cento a determinare il costo finale per posto letto.
Questa è la prima risposta del governo alle richieste sempre più pressanti degli studenti su misure concrete per fare fronte ad un mercato delle stanze per studenti ormai impossibile da fronteggiare, visti i costi proibitivi, dai fuori sede. La protesta delle tende, iniziata a Milano dall’idea di Ilaria Lamera, studentessa del Politecnico, ormai è stata esportata in altri atenei: alcuni studenti si sono accampati davanti al Rettorato della Sapienza a Roma per gettare luce “sul problema della questione abitativa anche nella Capitale”.
“La situazione è allarmante – dicono – gli appartamenti disponibili costano in media 500 euro e gli studenti fuorisede sono 40 mila, un terzo di tutta la popolazione dell’Ateneo, gli strumenti che la regione mette a disposizione tramite il contributo alloggi e le borse di studiano rimangono delle soluzioni temporanee ed esigue, e i soldi investiti per le residenze studentesche sono ancora troppo pochi”. E poi l’appello al governo a “invertire la direzione in tema di politiche abitative, attuando delle manovre che riescano ad appianare i prezzi degli alloggi”.
Sarà anche questo il compito del gruppo di lavoro composto da tecnici dell’Agenzia del demanio, della Conferenza dei rettori e delle università italiane (la Crui), dell’Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario, di Cassa depositi e prestiti, della Conferenza delle regioni e delle province autonome. Il Ministero dell’Università e della Ricerca avrà il coordinamento dei lavori.
Il gruppo di lavoro rientra tra le azioni messe in campo dalla Ministra Bernini per l’housing universitario e il diritto allo studio. Nei giorni scorsi la stessa Ministra ha avviato un confronto con gli Enti locali per individuare soluzioni congiunte per gli alloggi degli universitari. Mentre nelle prossime ore verrà lanciata una manifestazione di pubblico interesse per una ricognizione di possibili strutture dismesse da poter convertire a studentati da mettere a disposizione degli atenei.