La mitra di San Gennaro, l’oggetto più prezioso al mondo: 3964 pietre preziose, pesa 18 kg

Il tesoro più prezioso al mondo, dal valore maggiore di quello degli zar di Russia e della Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Stiamo parlando del tesoro di San Gennaro, accumulato nel corso dei secoli ed accresciuto perfino dai papi e dagli imperatori. Basti pensare al calice in oro zecchino donato da Pio IX nel 1849, oggetto che allora fu pagato 3000 ducati: il direttore Paolo Iorio ricorda che nello stesso periodo, in un quartiere di Napoli, fu acquistata per 30 ducati una carrozza equivalente ad una Ferrari dei nostri giorni.

La mitra di San Gennaro: l’oggetto più prezioso al mondo

Ad inginocchiarsi davanti a San Gennaro anche Napoleone, il quale saccheggiava i tesori di tutta Europa ma con il patrono di Napoli pagò pegno, ordinando a Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat di fargli dei doni: i due lo omaggiarono rispettivamente con una collana di diamanti e con un ostensorio, tra i pezzi più preziosi del tesoro, in argento dorato recante rubini incastonati a formare grappoli d’uva.

Oltre al Tesoro più prezioso al mondo, che non appartiene alla Chiesa ma alla città ed ai suoi abitanti, Napoli può vantarsi anche di conservare l’oggetto più prezioso del mondo. Stiamo parlando della mitra gemmata di San Gennaro, che fino al 1931 è stata posta sul busto del patrono portato in processione. È formata da 3964 pietre preziose, 198 smeraldi, 168 rubini, 3.328 diamanti, raggiungendo i 18 kg di peso.

La storia della mitra di San Gennaro

Era l’anno 1712 quando la Deputazione decise di far eseguire una mitra che contenesse parte dell’enorme quantità di pietre preziose facenti parte del Tesoro di San Gennaro. Il lavoro fu commissionato a Matteo Treglia, orafo napoletano, il quale si avvalse della collaborazione di altri 50 artisti e consegnò il lavoro dopo appena un anno. Un capolavoro che consiste in un vero e proprio ricamo orafo, ottenuto facendo ricorso a tecniche innovative di incastonatura e taglio delle gemme.

Furono utilizzati gli smeraldi, simbolo della conoscenza; i rubini, che rappresentano il sangue del martire Gennaro; i diamanti, la pietra più dura in natura, paragonata alla saldezza della fede. La mitra è inoltre un capolavoro di ingegneria meccanica, recando al suo interno un sistema di ammortizzatori utili ad assorbire le sollecitazioni dovute al trasporto in processione.

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