Debutta in prima assoluta al Teatro Belli di Roma, dal 9 al 14 maggio, LA MORTE DELLA PIZIA di Friedrich Dürrenmatt, con la regia di Giuseppe Marini.
Le molte verità di Delfi e le fake news intorno alla vicenda di Edipo, manipolate da oracoli e veggenti, hanno colori grotteschi e beffardi nel racconto di Durrenmatt, pubblicato nel 1976 e uscito in Italia nel 1988, qui adattato in forma teatrale. Nel tentativo di conoscere e capire la realtà, si fa qui sempre più leggibile il conflitto insanabile tra chi vede la follia del caso e chi cerca di leggere un senso organico nel groviglio degli accadimenti che ci travolgono.
Pannychis Undici, sacerdotessa Pizia alla fine dei suoi giorni, assistita dal sacerdote Merops Ventisette, sensale e cassiere, è chiamata dal potente Tiresia a rivedere le vicende e le profezie -di cui entrambi si sono resi in diverso modo artefici- al cospetto imbarazzante delle vittime dei loro responsi. Edipo, Giocasta, la Sfinge, appaiono sulla scena come visioni rivelatrici della fragilità dei nostri mezzi di conoscenza.
La Pizia e Tiresia a confronto con una realtà che va ben oltre le profezie, esauriranno insieme il loro compito. Verrà il tempo della nuova Pizia. Perché le Pizie e i veggenti passano, mentre i mercanti di notizie sopravvivono nel tempo.
Dürrenmatt smaschera in chiave grottesca il mito e delinea con tinte forti lo smarrimento degli uomini travolti da un groviglio di eventi incontrollabili. I Greci sono costretti a scegliere una loro verità, immersi nel chiacchiericcio confuso di informazioni contrastanti, in mezzo a un vortice di oracoli e profezie ora folli ora malevole, talvolta generate da complotti perversi, abbandonati alla deriva e al caso. Lo stesso accade a noi, nel nostro tempo. È umano credere a quello che risponde alle nostre aspettative o che ci tranquillizza nelle nostre certezze.
Il testo di Dürrenmatt rimanda al cinismo delle informazioni pilotate e al caos di notizie che oggi ci disorienta anche di più che nel suo tempo. Così abbandonati alla deriva, siamo anche noi costretti a scegliere una nostra verità. Unica consolazione e liberazione dal panico: qualche momento di catartico, ma amarissimo, riso.
La morte della Pizia
di Friedrich Dürrenmatt
Traduzione di Renata Colorni edita da Adelphi Adattamento teatrale di Patrizia La Fonte e Irene Lösch In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Diogenes Verlag
La Pizia, Pannychis Undicesima: Patrizia La Fonte Merops Ventesimo Settimo / Tiresia: Maurizio Palladino Edipo, Giocasta, la Sfinge: gli stessi attori
regia Giuseppe Marini
Scena: Alessandro Chiti
Costumi: Helga H. Williams
Disegno luci: Alessandro Greco
Assistente alla regia: Giorgia Macrino
Organizzazione: Rossella Compatangelo
Dal 9 al 14 maggio
Teatro Belli – Roma
orario spettacoli
da martedì a venerdì ore 21,00
sabato ore 19,00
domenica ore 17,30
Prezzi: Interi € 20,00 – Ridotti € 15,00
TEATRO BELLI
piazza Santa Apollonia, 11a
tel. 065894875
info@teatrobelli.it – www.teatrobelli.it