Bordonaro è un quartiere di Messina che nello specifico, e in dialetto siciliano, ricalca il termine latino ‘burdunarius’, ovvero, colui che conduce le bestie da soma. In realtà deriva da ‘bardone’, portato dagli asini quando trasferivano il grano dalla città ai mulini di Bordonaro, molto fiorenti all’epoca.
Tornata quest’anno a Bordonaro, dopo tre anni, una delle feste più antiche e amate della tradizione popolare messinese: ‘U Pagghiaru a Bordonaro’, che si tiene annualmente il 6 gennaioLa sua origine risale all’XI secolo ed è stata introdotta dai Padri Basiliani che portarono dalla lontana Armenia l’uso di festeggiare il Battesimo del Signore con riti solenni celebrati sotto l’albero a forma di capanna. ‘U Pagghiaru viene rivestito di rami di corbezzoli che vengono messi attorno al tronco e con arance, limoni, mandarini e ciambelle di pane azzimo. Per la sua singolare caratteristica ogni anno richiama migliaia di persone che assistono a tale rito, anche perché si conserva la tradizione dello sparo della pantomina de ‘u cavadduzzu e l’omu sabbaggiuIl giorno della festa dell’Epifania, il parroco del villaggio, dopo avere celebrato la Santa Messa, si avvia seguito da una grande folla di gente, verso lo spiazzo dove è stato eretto ‘U Pagghiaru’, affiancato da suonatori di zampognaGli allestimenti hanno avuto inizio sabato 4 gennaio, domenica 5 gennaio c’è stato il rivestimento del Pagghiaru. Lunedì 6 gennaio si è entrati nel vivo della manifestazione con l’addobbo del Pagghiaru, alle ore 12 giochi in piazza per bambini. Alle ore 15,30 c’è stata l’esibizione per le vie del villaggio della banda G.Verdi di Bordonaro e del gruppo folk Mata e Grifone accompagnati dagli zampognari. Alle ore 16 si sono tenuti i riti della benedizione dell’acqua e dei partecipanti al Pagghiaru, seguita alle ore 16,30 dall’assalto al PagghiaruSuccessivamente canti e musiche prima della Santa Messa prevista alle ore 17,45. Lo street food aperto alle 18, lo spettacolo della pantomima “U cavadduzzu” e “L’omu sabbaggiu” c’è stato alle 18,30, a chiudere la serata i giochi pirotecnici che si sono svolti alle 18,45Ieri, quindi, è ripartita la caccia alla vetta di questo albero della cuccagna che appassiona in modo particolare i cittadini. La festa del Pagghiaru è unica in Sicilia ed anche a livello nazionale, non si celebra festa simile in nessun altro posto.L’appuntamento, previsto per lunedì alle 16.45, ha avuto luogo dopo la benedizione in chiesa delle acque lustrali. Un colpo di mortaio ha dato il via a questa ennesima edizione che ha avuto nuove regole rispetto al passato, anche per aumentare i livelli di sicurezza.
Gli scalatori non sono stati più di dieci (prima erano 14) e hanno indossato un caschetto anti-trauma, tipo quello dei pugili dilettanti. Il nuovo parroco di Bordonaro, Severin Ndimurwanko, ha voluto che si riprendesse questa tradizione. Il Pagghiaru è alto sette metri e, per la sua scalata, gli atleti hanno fatto leva, come sempre, sull’intreccio di rami di acacia che i canestrai hanno trasformato in un vero e proprio albero realizzato attorno al palo, infilato per quasi due metri nel terrenoNel Pagghiaru c’è un solo vincitore ed è colui che per primo tocca la croce che si trova in cima all’albero. In premio, prodotti tipici locali. Per consentire lo svolgimento della manifestazione, fino a oggi, martedì 7, sono state disposte limitazioni viarieLa Nova Militia Christi Protezione Civile ha partecipato con suoi volontari alla manifestazione come supporto logistico e sanitario.
Cocis