Dopo che l’Oms ha dichiarato l’emergenza COVID-19 una pandemia, e che era diventato innegabile che il virus avesse raggiunto anche gli Stati Uniti, Donald Trump ha parlato alla nazione alla nazione. Secondo l’inquilino della Casa Bianca l’Europa non ha fatto abbastanza per tenere il Coronavirus fuori dal suo territorio, continuando a permettere gli scambi con la Cina. Per questo, Trump ha deciso di cancellare ogni volo da e per l’Europa per i prossimi 30 giorni, e impedire a chiunque provenga dal Vecchio Continente di entrare nel Paese. L’unico Stato a essere graziato è il Regno Unito, dove per ora i casi risultano irrisori.
Nel frattempo, in Italia, è stato il primo giorno di entrata in vigore del nuovo decreto, che impone la chiusura di tutti i negozi, eccetto quelli che forniscono beni alimentari, farmaci e servizi fondamentali. Il discorso che Conte ha tenuto mercoledì sera è stato particolarmente chiaro: no agli spostamenti superflui. Questo però ha scatenato diversi dubbi in giro per il Paese, specialmente per quanto riguarda l’attività motoria all’aperto e le passeggiate. Nel pomeriggio il Viminale, dunque, ha chiarito che sono permesse, salvo l’applicazione della distanza di sicurezza e del divieto di assembramenti. L’inasprimento delle misure ha fatto insorgere anche molti operai, che si sentono trattati come cittadini di serie B, costretti ad andare a lavoro mentre tutti restano a casa.
Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, come previsto dall’art.1 comma 3 del dpcm, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”. Lo precisa Palazzo Chigi sul sito del governo, aggiornando l’elenco delle risposte alle domande frequenti sulle misure adottate dall’esecutivo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
“La novità principale del decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo è la chiusura, fino al 25 marzo, su tutto il territorio nazionale, di tutte le attività di ristorazione (bar, pub, pizzerie, ristoranti, pasticcerie, gelaterie etc.) e di tutti i negozi, tranne quelli delle categorie espressamente previste. In particolare, resteranno aperti i negozi di prodotti alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, i bar e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradali e autostradali e i negozi di prima necessità o di servizi alla persona”, si legge nelle Faq.
Inoltre, “sempre fino al 25 marzo, il decreto prevede che i Presidenti delle Regioni possano ridurre i servizi di trasporto pubblico locale, anche non di linea, per effettuare le dovute sanificazioni e assicurare i livelli essenziali di servizio. Allo stesso modo, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti potrà disporre la cancellazione o la riduzione dei servizi di trasporto via pullman, treno, aereo o nave”.
“Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il ‘divieto assoluto’ di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus”, sottolinea ancora Palazzo Chigi.
E’ possibile uscire di casa per gettare i rifiuti “seguendo le normali regole già in vigore in ogni Comune” e si può uscire col proprio animale da compagnia “per le sue esigenze fisiologiche, ma senza assembramenti e mantenendo la distanza di almeno un metro da altre persone”. E’ possibile portare gli animali domestici dal veterinario “per esigenze urgenti”, mentre “i controlli di routine devono essere rinviati”. La bicicletta “è consentita per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza, nonché per raggiungere i negozi di prima necessità e per svolgere attività motoria. E’ consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto anche in bicicletta, purché sia osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Non sono previste limitazioni per il transito delle merci.
Gli uffici pubblici rimangono aperti “su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente”. Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia? “Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da Covid-19, non si applicherebbe la decurtazione”, risponde Palazzo Chigi.
Arianna Manzi
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