La pasta premium Rummo è la più amata dagli italiani

Il Pastificio Rummo si è aggiudicato un primato importante. A dirlo è l’indagine svolta da Swg che rivela quanto la pasta premium Rummo sia la più amata dagli italiani. Il marchio è riuscito a posizionarsi davanti a brand rivali importanti come La Molisana, Voiello, Garofalo, Granoro, De Cecco, Divella e Agnesi. L’azienda di Benevento non ha eguali e l’annuncio del risultato dell’indagine è stato dato nel World Pasta Day, la Giornata Mondiale della Pasta.

Il segreto della pasta premium Rummo

Il Pastificio di Benevento si contraddistingue per il metodo lenta lavorazione. Si tratta di un procedimento in sette fasi brevettato e approvato da Bureau Veritas, leader nel mondo nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione. E’ un procedimento che si rifà al motto del Pastificio “Pe’ fa’ ‘e cose bone ce vo tiemp”, ovvero che per fare le cose bene serve tempo. Il procedimento di Rummo inizia selezionando le migliori materie prime, poi si passa a realizzare l’impasto con semola e acqua per poi utilizzare le trafile al bronzo per far sì che la sfoglia sia ruvida.

Il quarto passaggio è un’essiccazione lenta diversa per ogni formato, mentre successivamente si testa la tenacità con il dinamometro. Infine si scelgono i processi di trasporto e confezionamento migliori per poi arrivare alla certificazione.

La storia di rinascita del Pastificio

Nata a Benevento nel 1846 l’azienda è attualmente alla sua sesta generazione con Antonio, general manager international sales e figlio di Cosimo Rummo, attuale presidente e amministratore delegato. La storia del Pastificio Rummo è fatta di grandi successi ma anche di momenti difficili, come quello del 2015. Solo pochi anni fa, infatti, si è verificato un violento alluvione che ha travolto il Pastificio con un’onda alta otto metri e mezzo.

Eppure con coraggio e rimboccandosi le maniche l’azienda è riuscita a tornare più forte di prima. Con i suoi 157 dipendenti il Pastificio è oggi una solida realtà internazionale che esporta la sua pasta anche all’estero in circa sessanta Paesi come Francia, Spagna, Svizzera, Canada e Stati Uniti.

Fonte   Giulia Talace

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