Si consuma nel gelo degli atti protocollari la rottura fra i duchi di Sussex, Harry e Meghan, e il resto della Royal Family britannica: ufficializzata la secca revoca da parte della quasi 95enne regina Elisabetta dei residui titoli di patroni reali loro riservati.
‘In seguito a conversazioni avute con il Duca, la Regina ha scritto a Harry e a Meghan per confermare che, essendosi allontanati dal lavoro della Famiglia Reale, essi non possono continuare a esercitare le responsabilità e gli incarichi che derivano da una vita di pubblico servizio’, ha fatto sapere Buckingham Palace in un comunicato: ‘I titoli militari e i patronati reali affidati al Duca e alla Duchessa tornano quindi a Sua Maestà, che poi li redistribuirà ad altri membri della Famiglia Reale’.
Parole ferme, cui si contrappone la replica altrettanto determinata consegnata a stretto giro dal secondogenito di Carlo e Diana e dall’ex attrice afroamericana divenuta sua consorte nel 2018 a una portavoce, in cui i duchi rivendicano di restare ‘impegnati a svolgere i propri doveri a servizio del Regno Unito e del mondo’ e d’essersi ‘offerti di seguitare a sostenere le organizzazioni’ patrocinate finora anche senza avere ruoli ufficiali. Concludendo: ‘Tutti possiamo vivere una vita di servizio. Il servizio è universale’.
Gli incarichi rimessi dai Sussex – che peraltro mantengono i titoli di ‘Duca e Duchessa’, ripetutamente richiamati dalla stessa nota di palazzo – priveranno fra l’altro Harry dei gradi militari (esibiti con l’orgoglio da reduce dell’Afghanistan) di Captain General d’onore dei Royal Marines, Honorary Air Force Commandant della base aerea della Raf di Honington e Honorary Commodore-in-Chief del piccolo naviglio della Marina.
Il principe cadetto conserverà invece la veste di patrono ‘privato’ di enti come l’African Parks, o il WellChild o ancora gli amati Invictus Games, giochi sportivi per militari invalidi e veterani di guerra. Mentre Meghan dovrà spogliarsi per esempio dell’etichetta di madrina del Royal National Theatre britannico, ma non del patronato personale di associazioni come Smart Works, charity per la promozione del lavoro femminile nel Regno.