La riflessione del presidente della Provincia di Rimini dopo l’aggressione

“L’aggressione avvenuta a Rimini nei giorni scorsi – dichiara il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi – è un fatto molto grave e anche particolarmente odioso per il coinvolgimento di un bambino che ha rischiato seriamente la vita. Ovvio che chi ne è responsabile deve essere punito in maniera esemplare. Tuttavia alcune precisazioni sono necessarie. Non c’è una ragione particolare perché questo fatto sia accaduto a Rimini, si escludono intenzioni terroristiche  e non c’è un nesso col tema degli sbarchi di immigrati. Si tratta di un fatto delinquenziale che può accadere ovunque, come vediamo dalle cronache quotidiane. Il genere umano, più di ogni altra specie, si scaglia spesso in maniera violenta ed ingiustificata sui propri simili. Il fatto che sia accaduto sul territorio della provincia di Rimini ha fatto si che le vittime trovassero un sistema pronto a reagire e a difendere. Il criminale è stato catturato dopo pochi minuti dall’aggressione dalle forze dell’ordine, pronte ad intervenire; il sistema sanitario, oltre che assistere tutte le vittime, ha salvato la vita al bambino; le istituzioni locali si sono strette intorno alle vittime e alle loro famiglie portando tutta l’assistenza e la vicinanza necessaria; la Ministra Lamorgese  è venuta di persona a Rimini per accertarsi della situazione; il Comitato provinciale Ordine pubblico e sicurezza, coordinato dal Prefetto e composto dai comandi delle forze dell’Ordine, dal presidente della Provincia e dal sindaco del Comune capoluogo, si è riunito alla presenza del ministro e del capo della Polizia per una valutazione dell’accaduto e per assumere tutte le misure necessarie. Tutto ciò a dimostrazione di un sistema che funziona e che ha funzionato. Tutto il resto delle considerazioni che si ascoltano e che si leggono sulla stampa sull’episodio hanno il sapore di campagna elettorale. Sui temi in generale della sicurezza e della legalità, invece, è assolutamente necessario mettere mano per tempo, senza aspettare la prossima stagione estiva. Noi abbiamo cominciato a farlo nella riunione del Comitato ponendo con forza al ministro il tema dell’adeguamento degli organici e della logistica nell’ambito della nuova Cittadella della sicurezza che dovrà sorgere alla Caserma Giulio Cesare, stessa cosa si dovrà fare nelle sedi istituzionali per rafforzare il controllo preventivo del territorio e gli interventi di qualificazione urbana.”

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