La rivoluzione di Trump

“Oggi non si celebra il passaggio da un Presidente all’altro,ma il passaggio da Washington al popolo”

Il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump tra contestazioni e cortei di proteste per la sua elezione, si è insediato alla Casa Bianca.Spende qualche secondo per ringraziare Obama e la moglie, Michelle, per il loro aiuto alla transizione. Poi inveisce contro l’establishment di Washington, senza fare distinzioni tra democratici e repubblicani.Attacca la classe politica che, a suo dire, per troppo tempo ha pensato solo ai propri affari, mentre la gente soffriva per mancanza di lavoro e le fabbriche chiudevano. La ricchezza della classe media veniva rubata e distribuita in altri posti del mondo. Questo “massacro americano”finisce qui.In estrema sintesi riassunti i punti salienti e forti del discorso di Trump. E’ il campanello d’allarme per i partiti tradizionali, consci che stavolta i populisti possono davvero vincere. Il neo Presidente degli Stati Uniti è l’icona di un fenomeno che già dilaga in Europa ed ora in un certo senso potrebbe guidarne e/o ispirarne la scalata al potere.Nei vertici che si tengono all’Ue non si parla d’altro che il primo obiettivo è battere i populismi e poi rilanciare l’Europa.Il Ministro Padoan al vertice di Berlino ha detto che le ragioni del populismo vanno prese sul serio e non si possono giudicare cattivi quelli che ne vengono attratti.Il Ragionamento di Padoan coincide con quello di Silvio Berlusconi sulla crisi della borghesia che alimenta i populismi. IL problema delle democrazie in Europa scaturisce dal fatto che le classi dirigenti hanno perso il contatto con il popolo, che hanno una visione vecchia che non hanno capito le paure, le nuove povertà.Si genera, quindi, il voto di protesta. E intanto alla Casa Bianca si è insediato Trump,che di fatto diventa portavoce del fenomeno populista in Europa:è diventato il capo della più grande democrazia del mondo e con le sue parole sembra aver suonato le campane a morto per l’economia globalizzata, teorizzando il ritorno al protezionismo. Ma al di là delle polemiche che ne hanno accompagnato l’ingresso alla Casa Bianca, dei cortei rosa e dei tafferugli più o meno ispirati da oppositori che non si arrendono all’evidenza dei fatti che Trump sta dando dei segnali che piacciono agli americani e alla stessa Cina che lo considera un bravo imprenditore che conosce il mercato.In Italia Trump ha attirato le simpatie di Berlusconi, anche se il leader forzista non lo manifesta apertamente e continua a sostenere che sono troppo diversi tra loro. In quanto a Renzi apertamente faceva il tifo per la Clinton tranne Alfano che non prese posizioni ed oggi da titolare della Farnesina sostiene che” bisogna fare un investimento di fiducia sulla nuova amministrazione”Ma sono Grillo e Salvini nel vedere in Trump il loro alfiere e a sperare che la Consulta lasci il ballottaggio alla legge elettorale in modo che i populisti possono unirsi e prendere il potere.

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