Secondo la Russia gli Stati Uniti avrebbero intensificato la loro attività per il reclutamento di diplomatici russi nel corso del secondo mandato di Barack Obama alla Casa Bianca. Una denuncia firmata direttamente dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov che ha fornito i particolari nel corso di una conferenza stampa a Mosca. Dopo la denuncia nei giorni scorsi del caso del dipendente del consolato fermato mentre acquistava farmaci per Evgheny Primakov durante la sua malattia (l’ex premier à morto nel giugno del 2015), Lavrov ha reso noto infatti un altro episodio che risale invece all’aprile del 2016, quando a finire nell’obiettivo degli americani era stato un ministro consigliere. ‘Nel tentativo di reclutarlo come agente, sono stati lasciati diecimila dollari nella sua auto’, ha affermato Lavrov precisando che la somma di denaro è stata poi contabilizzata nel bilancio russo. Danno e beffa per gli spioni di Obama. Sui quali adesso incomberà l’attenzione di un Trump sempre più orientato a farla finita con atteggiamenti da guerra fredda. A tal proposito da rilevare che proprio Lavrov ha ufficialmente invitato i rappresentanti della prossima amministrazione Usa a partecipare alla conferenza di Astana sulla Siria il 23 prossimo. La Turchia, che organizza l’evento insieme alla Russia, aveva già invitato nei giorni scorsi gli Stati Uniti a partecipare alla conferenza di Astana, ma Mosca non aveva confermato. Lavrov ha sottolineato che il terrorismo è la minaccia principale che il mondo si trova a contrastare e ha auspicato che, con Trump presidente, Russia e Stati Uniti riusciranno a lavorare a più stretto contatto per contrastarlo, in particolare in Siria. Con Donald Trump le relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti si normalizzeranno e ne è sicuro, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax, il presidente russo Vladimir Putin. Questa normalizzazione, continua il leader del Cremlino, favorirà lo sviluppo dell’economia mondiale, la stabilità nel mondo e una maggiore sicurezza. ‘Bisogna cominciare a fidarsi di Putin’, è il punto fermo di Trump che sottolinea come sia necessario un accordo con Mosca per ridurre gli arsenali nucleari.
Cocis