La Sacra Sindone è uno degli oggetti legati a Gesù Cristo che più hanno fatto discutere da 2.000 anni a questa parte. Finalmente uno studio pare aver fatto chiarezza sul mistero attorno al lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo del figlio di Dio dopo la sua crocifissione. Questo almeno secondo quanto racconta la tradizione cristiana.
Lo studio italiano sulla datazione della Sacra Sindone di Torino
La reliquia è quel che resterebbe del tessuto di lino che sarebbe stato il sudario utilizzato per avvolgere il corpo di Gesù dopo essere morto in croce. Lungo 4,4 metri e largo un metro, su di esso c’è un’immagine sbiadita e ingiallita che pare ritrarre un uomo barbuto. Ci sarebbero anche delle macchie di sangue lasciate dalle ferite provocate al corpo di Gesù durante la crocifissione.
Questi segni proverebbero che si tratta del lenzuolo attorno al quale sarebbe stato sepolto il figlio di Dio, ma ci sono degli studi a supporto della non autenticità che mettono tutto in discussione. Al centro di queste ricerche c’è la datazione della Sacra Sindone e uno studio italiano non lascerebbe più alcun dubbio.
Di rilevanza notevole è stata l’analisi al radiocarbonio fatta nel 1988. Tre laboratori internazionali hanno stabilito che la Sindone di Torino risale a un periodo che va tra il 1260 e il 1390 d.C. Una collocazione che ben si sposa con la prima apparizione documentata nel 1354.
Anche le presunte tracce ematiche sarebbero controverse. Mentre alcuni studiosi pensano corrispondano alle ferite di Gesù crocifisso, altri pensano che siano state manomesse con l’aggiunta di alcuni pigmenti e altri ancora che non siano autentiche.
Alcuni ricercatori italiani avrebbero trovato la quadra nel 2022. Il team, guidato da Liberato De Caro dell’Istituto di Cristallografia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si è servito della Waxs (Wide Angle X-ray Scattering), una nuova tecnica che analizza la temperatura ambientale e l’umidità. In questo modo ha misurato l’invecchiamento naturale della cellulosa di lino.
I dati emersi fanno pensare che si tratti di un tessuto di circa 2.000 anni. “Il grado di invecchiamento naturale della cellulosa del campione indagato ha mostrato che il tessuto è molto più antico dei sette secoli proposti dalla datazione al radiocarbonio del 1988”, hanno spiegato gli esperti.
“I risultati sperimentali sono compatibili con quanto supposto dalla tradizione cristiana, a condizione che fosse mantenuta a livelli adeguati di temperatura media secolare e di umidità relativa correlata per 13 secoli di storia sconosciuta, oltre ai sette secoli di storia conosciuta in Europa”, hanno aggiunto.
Cos’è la Sacra Sindone, quando si può visitare e quanto costa
Se i più recenti studi sulla Sacra Sindone conservata a Torino fossero confermati, si tratterebbe davvero del lenzuolo che ha ospitato il corpo di Gesù Cristo dopo la crocifissione e durante la sepoltura. Una reliquia dall’importantissimo valore storico e religioso.
A conservarla gelosamente è il Museo della Sindone del capoluogo piemontese, che permette di ammirarla dal lunedì alla domenica, dalle 15 alle 18. Il prezzo del biglietto intero è pari a 8 euro mentre il ridotto costa 6 euro. I bambini minori di sei anni, accompagnati dai genitori, non pagano; da sei a 12 anni soltanto tre euro. La gratuità è prevista anche per i diversamente abili in sedia a rotelle con accompagnatore e per i possessori delle Torino e Piemonte Card e le tessere di abbonamento annuali.