I contagi crescono di giorno in giorno e non si riesce a venire a capo della non linearità di questa epidemia. Capirla in queste ore è più importante che capire il virus. Bisogna agire subito sulle aree a rischio perché il tempo sta scadendo. Tirare a campare nella falsa speranza che la situazione migliori è solo fonte di indugi e, quindi, di ulteriori contagi. Si corre il rischio di avere contagi fuori controllo, e di qui in avanti altri morti che aumenteranno sempre di più. Basta con il parlare di un nuovo probabile lockdown nazionale, serve solo ad impaurire la gente, creare incertezze nei mercati e peggiorare ancora di più una situazione economica e finanziaria ormai allo stremo. Bisognerebbe considerare l’ipotesi di lockdown locali, tempestivi e per tempi ridotti. Non si può chiudere un intero Paese a causa di un territorio limitato e circoscritto. Bisogna iniziarli subito. Ogni giorno di attendismo, di sterili ed inutili discussioni, spesso poggiate sul nulla, di scarica barile tra Governo e Regioni, equivale al rischio di un nuova chiusura nazionale. Prima partiamo con misure stringenti e mirate laddove il rischio è più alto e prima ci sarà la possibilità di uscirne vincitori. Occorre un monitoraggio costante e mirante a stabilire quali sono le unità territoriali in cui va suddivisa l’Italia e a ogni zona deve essere associato un livello di rischio. Ognuno di noi deve conoscere il rischio a cui va incontro e le attività non essenziali a cui dovrà rinunciare o addirittura a blocchi totali, se occorrono, per periodi limitati, beninteso. Così come andrebbe temporaneamente limitata la mobilità tra le regioni, se non per lavoro o per ragioni di salute. Ma lasciare aperte le scuole a livello nazionale. Non possiamo permetterci più di essere additati a livello europeo come il fanalino di coda in termini di istruzione scolastica. La scuola insieme alla salute è un bene primario e uno dei fondamenti cardine di una Nazione. Inoltre il governo e le Regioni devono parlare chiaro alla popolazione e dire la verità una volte per tutte: 1) Il lockdown nazionale va scongiurato ma quelli locali saranno inevitabili 2) Le chiusure saranno brevi e più sopportabili. Non rivivremo più i giorni di marzo ed aprile scorsi. Ma bisogna far presto e mirare ad un contenimento con decisione, altrimenti la pandemia ci travolge. In molte arre del Paese si poteva agire già qualche settimana addietro, senza tutti quegli indugi, chiacchiericci, gran casse mediatiche ignoranti e fuorvianti. Ormai la gradualità non ci è concessa più. Il ritardo che si è accumulato in alcune zone di contagio è molto pericoloso e a nulla potrà servire il coprifuoco notturno o chiudere tutto a Natale. Purtroppo si fa a gara a chi la spara più grossa anche tra gli uomini di scienza, che ritengo nemmeno loro abbiano ancora le idee molto chiare.
Andrea Viscardi