La senatrice Lavinia Mennuni, teocon dei Parioli: ‘La maternità torni cool, sia la massima aspirazione delle ragazze’

Dopo le sue dichiarazioni in merito alla maternità da giovanissime, si è scatenata una polemica social su Lavinia Mennuni.

Lavinia Mennuni è nata a Southampton in Inghilterra il 17 aprile del 1976. Ha iniziato i suoi studi conseguendo la maturità linguistica nell’Istituto Sacro Cuore Trinità dei Monti a Roma. In seguito, ha proseguito la carriera da studentessa laureandosi in Giurisprudenza a Roma, presso l’Università La Sapienza. Dal 2008 è avvocata, e il suo interesse per la politica è stato coltivato sin da giovane, aderendo all’Alleanza Nazionale. Nel 1997, è diventata Consigliera del Municipio Roma II. Dal 5 marzo 2015 ha aderito a Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.  Mamma di tre figli, è sposata con Federico Guidi.

Mennuni è un’avvocata della buona borghesia romana. Classe 1976 inizia la sua carriere politica in Alleanza Nazionale nel 1997 come consigliera municipale ai Parioli. Da qui assessora in II Municipio e poi l’elezione in comune con Gianni Alemanno sindaco. Quando la destra governa la città è la delegata del sindaco nientemeno che alle Pari Opportunità ed ai rapporti con il mondo cattolico. Da questa postazione diventa un punto di riferimento per lo storico mondo anti abortista, e per il nuovo radicalismo cattolico che va organizzandosi contro i diritti civili e la “teoria del gender”

È la teocon di Fratelli d’Italia. In un partito per lo più laico di formazione, tesse i rapporti con il mondo degli ultra cattolici. Da quanto è sbarcata in parlamento in poche settimane ha fatto parlare di sé per le sue iniziative e dichiarazioni, prima firmando un disegno di legge per la difesa del Presepe e del Natale nelle scuole pubbliche, poi andando in televisione a dire che essere mamma deve essere cool: “Qualsiasi aspirazione tu abbia, devi ricordare sempre che hai l’opportunità di fare ciò che vuoi ma la tua prima aspirazione è quella di essere mamma a tua volta”.

Ma nella sua carriera politica romana Lavinia Mennuni è nota per una lunga serie di atti e iniziative di questo genere: nel 2015 contro la delibera sulle unioni civili discussa in Campidoglio presentò 6.000 emendamenti, quando il Campidoglio decise di intitolare una piazza a Martin Lutero arrivò a parlare di “un oltraggio al cattolicesimo, inopportuna a tre mesi esatti dall’inizio del Giubileo straordinario”.

Già tra le promotrici della Marcia per la vita nel 2009, nel marzo del 2022 entra in aula Giulio Cesare esponendo uno striscione di Provita e Famiglia con scritto: “Potere alle donne. Facciamole nascere”. Viene immediatamente allontanata. Sempre in consiglio comunale a Roma aveva presentato (vale la pena ricordarlo porta in calce anche la firma di Giorgia Meloni), una delibera per “Riconoscimento e Tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati”, ovvero la sepoltura di tutti i feti anche senza il consenso delle donne.

Al centro delle attività politiche di Lavinia Mennuni c’è sempre stata la maternità. Tanto che ha ottenuto in passato l’incarico di consigliera con delega per occuparsi delle Pari Opportunità. Si è anche battuta a lungo per sostenere il tema della natalità, e invece contrastare la teoria gender nelle scuole. Questa attività l’ha portata a diventare anche Presidente del Movimento Nazionale Mamme d’Italia per la Tutela della Maternità e l’Infanzia.

Le sue frasi sulla maternità, proferite a Coffee Break su La7, hanno scosso l’opinione pubblica. “E qui c’è l’approccio culturale. Ora userò un termine terribile, diventerà trash: dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far sì che la maternità torni a diventare di nuovo cool. Dobbiamo far sì che le ragazze di 18 anni, di 20 anni, vogliano sposarsi e vogliano mettere su una famiglia”. Diverse le reazioni sui social, così come di giornalisti e politici, che hanno condannato il messaggio.

“La mia mamma mi diceva sempre: ricordati che qualsiasi aspirazione tu abbia, e io volevo fare politica a 12 anni, tu devi ricordare che hai l’opportunità di fare quel che vuoi ma non devi mai dimenticare che la tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta. Allora, secondo me, questa è una cosa che anche le donne della mia generazione di 46-47 anni dobbiamo ricordare alle nostre figlie”. Le parole sulla maternità intesa come “vocazione e missione” non potevano passare inosservate, anche per il periodo storico che stiamo vivendo, con sempre più persone che scelgono di diventare genitori tardi, per il caro vita e le difficoltà oggettive, come pochi posti disponibili negli asili nido.

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