I progressisti annaspano in tutta Europa.Eppure i populisti non hanno trionfato in nessun Paese.
IL ventesimo secolo,definito anche il secolo socialdemocratico, sul finire vide l’ascesa al potere di due leader riformatori:il Primo Ministro inglese Tony Blair e il Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Rimasero saldamente al comando con il sostegno dell’opinione pubblica. Ciascuno a suo modo rappresentava la Terza via.La Terza via, oltre al compromesso socialdemocratico, consisteva nell’adesione all’economia di mercato, alla globalizzazione e alle riforme del mercato del lavoro necessarie per la competitività. Il primo a pagarne le spese fu il Cancelliere tedesco. La sinistra del partito capeggiata da Lafontaine, contestando le riforme che avrebbero rilanciato l’economia tedesca, si alleò con gli ex comunisti e uscì dal partito, riuscendo in questo modo a far perdere l’ESpd ma a non farlo tornare sulle sue decisioni.Da allora i socialdemocratici subirono una vera e propria emorragia di voti che li costrinse ad allearsi con la Merkel, in posizione di subalternità, che tuttora sussiste.Invece Toniy Blair pagò la sua partecipazione alla guerra in Iraq e dovette assistere dopo la sua uscita di scena al lento declino del Labour che perse, persino, la sua tradizionale roccaforte scozzese a tutto vantaggio del partito indipendentista.In Italia invece, D’Alema che aveva aderito alla Terza Via, perse le elezioni regionali e si dovette dimettere.In Francia Jospin non arrivò nemmeno al ballottaggio. Oggi dopo il disastroso quinquennio presidenziale di Hollande, la Gauche sembra alla deriva, in Spagna, invece, dopo Zapatero il Psoe è al lumicino in termini di consensi. Lo stesso è accaduto in Grecia al Pasok.Viene spontanea la domanda:”sono i partiti populisti ad aver generato la crisi della socialdemocrazia in Europa, o la stessa ha aperto le porte ai populisti? Le crisi non hanno mai un’unica causa generativa né un’unica soluzione. Al di là della considerazione che la globalizzazione ha impoverito le genti e spazzato via le classi medie e la presunzione dei socialisti europei di schierarsi con le caste senza pagarne il prezzo in termini si consensi elettorali,conta in modo precipuo il fattore umano, cioè la qualità dei leader e dei loro avversari. Per ora al di là degli Usa, in Europa i populisti non hanno ancora vinto in nessun Paese. Ma il 2017 potrebbe, se dovesse continuare la deriva dei socialisti, essere per loro un un inizio. Ma guardando molto più vicino a noi, in Italia è possibile affidarsi ad un Grillo, ad un Salvini o ad Una Giorgia Meloni?