“Piena solidarietà e totale vicinanza al presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone, da parte mia e di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale. Mi auguro che gli inquirenti possano tempestivamente far luce sul caso e individuare i responsabili. Simili atti intimidatori, infatti, non possono e non devono essere sottovalutati e dimostrano che ancora oggi in alcuni ambienti, esiste la volontà di soffocare il confronto democratico con la violenza ideologica, per rigettare l’Italia indietro di 40 anni. Se conosco bene Antonio Iannone so che le ignobili minacce ricevute non sortiranno l’effetto desiderato da questi vigliacchi personaggi. Anzi, saranno un’ulteriore spinta per continuare ad essere un solido punto di riferimento istituzionale e politico per tutta la comunità cittadina della provincia di Salerno. E ovviamente ci troverà al suo fianco.”. Antonio Iannone aveva ricevuto una lettera insieme ad una molotov con tanto di minacce. L’inquietante ritrovamento proprio davanti alla sede di Fratelli d’Italia di Salerno. “Il Che non si tocca, Iannone fascista incenerito” si legge nella missiva. La vicenda pare sia legata ad alcuni commenti su Facebook del presidente della Provincia su Che Guevara definito “criminale peggio di Priebke”.