LA SONNAMBULA DI BELLINI DIALOGA COL PRESENTE ALL’OPERA DI ROMA

Vincenzo Bellini compose quest’opera meravigliosa in soli due mesi, su libretto di Felice Romani, debuttò a Milano nel 1831 e gode ancora di ottima salute grazie alla sua perfetta delicatezza musicale, caratterizzata da melodie romantiche di straordinaria bellezza.

Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil, fondatori del collettivo “le lab”, segnano il loro debutto all’Opera e a Roma curando regia, scene e costumi. L’ambientazione originale e fantastica in un villaggio svizzero diventa una suggestione nella loro visione. Tutte le loro regie infatti sono ambientate nella città dove vengono messe in scena, il racconto di questa Sonnambula vede il suo principio la notte precedente alle nozze, durante la quale la sposa vive l’ansia della vigilia e passeggiando nei dintorni del teatro Costanzi entra nell’Hotel Quirinale per addormentarsi in una delle sue stanze.

Dicono di aver immaginato tutto lo spettacolo come un sogno/incubo, un racconto tra il sonno e la veglia, un’allucinazione nella quale tutto ciò che è nella mente della protagonista, che vive in uno stato sensoriale alterato, prende forma all’interno di una galleria d’arte contemporanea dove “la nostra regia diventa un’installazione performativa, dove arte del passato e linguaggio contemporaneo dialogano”.

Sul fondo della scena tre grandi schermi verticali sono assimilati a tele che riproducono di volta in volta opere d’arte originali messe a confronto con riproduzioni contemporanee in un continuo dialogo con il presente. Il supporto video è un vero e proprio film che si compenetra con la narrazione e arricchisce di profondità la rappresentazione teatrale. Il villaggio svizzero diventa una galleria d’arte noleggiata da Elvino per la festa di nozze, riferimenti elvetici compaiono in alcuni elementi iconografici e in una parte dei costumi.

La direzione del Maestro Francesco Lanzillotta è molto solida e garbata, nell’intervista rilasciata per il programma di sala parla di come in questa opera i cantabili raggiungano un grado di espansione mai vista prima. Quasi come se Bellini fosse arrivato a un processo di sottrazione del materiale orchestrale per salvaguardare la purezza del cantabile. Un’idea di semplificazione quindi da associare al raggiungimento di uno dei più alti processi compositivi del genio catanese.

Nell’ottica della “detrazione” e della purezza del suono il cast si mostra essere perfettamente all’altezza di questa opera. Amina è interpretata da Ruth Iniesta che debutta nel ruolo e lo fa con grande sicurezza vocale e credibilità interpretativa. È dotata di una voce versatile che le permette di regalare al pubblico infinite ed intense sfumature. Il tenore Marco Ciaponi è Elvino, per lui un dolcissimo timbro che nulla perde nella leggerezza, emissione raffinata e grande la cura messa nei suoni più raccolti.

Il Conte Rodolfo di Manuel Fuentes è un personaggio che funziona da raccordo nella narrazione, una bella voce di basso che grazie alla morbidezza del suono esprime serenità.

Monica Bacelli (Teresa) ha un ottimo volume ed è dotata di bella timbrica. Francesca Benitez mostra fin da subito perfetta credibilità interpretativa, la sua è una Lisa irriverente e sfrontata e ben restituita grazie ad una voce salda e sonora. A completare il cast dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma Mattia Rossi nei panni di Alessio e Leonardo Trinciarelli in quelli del Notaio. Come d’abitudine al Costanzi il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretto dal Maestro Ciro Visco, si mostra pienamente all’altezza.

Un viaggio intorno al sonno dunque, dando spazio all’analisi dei sogni di ogni personaggio, dalle visioni della protagonista alla mancanza della madre per Elvino, dalla nostalgia del passato del conte Rodolfo al desiderio d’amore di Lisa.

I lunghi e calorosi applausi del numeroso pubblico la sera di giovedì 11 aprile hanno accolto l’apprezzatissimo cast, questo capolavoro belliniano rimarrà in scena al Teatro dell’Opera di Roma fino a mercoledì 17 aprile.

 

LA SONNAMBULA

Musica di Vincenzo Bellini

Melodramma in due atti su libretto di Felice Romani

Prima rappresentazione assoluta Teatro Carcano, Milano, 6 marzo 1831 | Prima rappresentazione al Teatro Costanzi, 14 maggio 1881

DIRETTORE Francesco Lanzillotta | REGIA, SCENE, COSTUMI Jean-Philippe Clarac e Olivier Deloeuil “le lab” | MAESTRO DEL CORO Ciro Visco | COLLABORATORE ALLE SCENE E LUCI Christophe Pitoiset | DRAMMATURGIA Luc Bourrousse | VIDEO Pascal Boudet e Timothée Buisson | GRAPHIC DESIGN Julien Roques

PERSONAGGI E INTERPRETI: AMINA Lisette Oropesa / Ruth Iniesta (11, 13, 16 aprile) | ELVINO John Osborn / Marco Ciaponi (11, 13, 16 aprile) | IL CONTE RODOLFO Roberto Tagliavini / Manuel Fuentes (11, 13, 16 aprile) | TERESA Monica Bacelli | LISA Francesca Benitez | ALESSIO Mattia Rossi dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

NUOVO ALLESTIMENTO TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Loredana Margheriti

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