LA SPADA NELLA ROCCIA: LA STORIA DI RE ARTÙ AL TEATRO VASCELLO DI ROMA

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Barbara Lalle il seguente articolo:

E’ andata in scena, domenica 3 febbraio al teatro Vascello di Roma, l’ultima replica de “La spada nella roccia: la storia di re Artù”: piena la platea, di tante famiglie allegre e chiassose.

Va bene così, basta che portiate i bambini a teatro!

Mai come in questo periodo storico, abbiamo bisogno di educare alla bellezza e anche alla nobiltà d’animo. Quest’ultima virtù tra le più peculiari di Artù.

Lo spettacolo narra in un unico atto recitato e musicale, la leggenda di re Artù e della magica e misteriosa spada Excalibur. Un bravissimo e simpaticissimo Danilo Zuliani, nei panni del mago Merlino, ci annuncia che solamente l’uomo in grado di estrarre la spada nella roccia diventerà re. Artù, Riccardo Grandi, inginocchiato di fronte alla roccia, farà proprio questo: prenderà la spada e la estrarrà come un coltello dal burro davanti ai nostri occhi. I bambini applaudono per il prodigio. La magia del teatro si è di nuovo compiuta questa domenica pomeriggio.

La regia e l’adattamento teatrale sono dello stesso Zuliani che dirige un cast di 9 attori di cui due musici, ai fiati: Michele Piersanti e Francesco Sennis.

Il duo esegue musiche originali dello stesso Piersanti che creano delle atmosfere medievaleggianti, già evocate visivamente anche dai costumi semplici, ma efficaci. Gli attori indossano abiti e strati di lane che suggeriscono costumi d’epoca, le donne inoltre, copricapi e scarpette con stringhe.

Alla storia che la tradizione ci ha tramandato, ci sono delle aggiunte comiche con riferimenti all’attualità. Alessandra Maccotta interpreta con grinta ed energia, un personaggio di nuova invenzione, la Maga Vegana. Le pozioni non più miscugli di code di rospo e unghie di pipistrello, ma miscele di soia e tofu.

Queste battute che ironizzano su aspetti dell’ossessione moderna per la perfezione del corpo e per l’alimentazione sana, non vengono colte dai bambini in sala. Questi però, ridono ugualmente, emulando genitori e accompagnatori che invece ne colgono l’ilarità. Uno spettacolo comprensibile per i bambini e godibile anche per i più grandi.

Barbara Lalle

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