Informazioni, dati, curiosità, governance ma anche emozioni ieri sera a Pergine Valsugana all’incontro di avvicinamento ai Giochi invernali 2026 che vedranno anche il Trentino protagonista. Un’opportunità per tutto il territorio che è stata illustrata nella nuova tappa dell’iniziativa “Un sogno a cinque cerchi”, il percorso organizzato dal Coordinamento olimpico trentino in collaborazione con le Comunità di Valle in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Lo spirito dell’iniziativa è proprio coinvolgere l’intera comunità trentina in questa straordinaria avventura che non si esaurirà nelle giornate di gara, ma che lascerà un’eredità di interventi sul territorio, fra miglioramenti strutturali e nuove infrastrutture a disposizione della comunità. L’accessibilità, attraverso diffusi interventi di sbarrieramento, sarà uno dei principali valori della legacy, ma più in generale ogni opera riguardante i Giochi “vivrà” anche dopo le competizioni.
Ieri sera al Teatro Comunale di Pergine Valsugana a rappresentare il Coordinamento olimpico trentino c’erano Alessandro Santuari e Pietro De Godenz, introdotti da Silvia Vaia del Nordic Ski Val di Fiemme e dal giornalista Gabriele Buselli. L’incontro è stato aperto dai rappresentanti della Comunità Alta Valsugana e Bersntol – il presidente Andrea Fontanari e Andrea Bertoldi del Comitato esecutivo – e del Comune, con l’assessore allo sport Franco Demozzi. Tutta la provincia – è stato detto dai rappresentanti della Comunità – viene toccata dai Giochi e il volontariato è al centro di questa opportunità, di fronte alla quale è importante valorizzare in particolare i giovani. L’assessore comunale Demozzi ha posto fra l’altro l’accento sulla sostenibilità e sullo sviluppo del territorio quali importanti valori di Milano-Cortina 2026, rivolgendo al contempo un invito ai cittadini a proporsi come volontari. In sala diverse espressioni della comunità fra rappresentanti dell’associazionismo, del volontariato, delle realtà sportive, del credito cooperativo, della Protezione Civile e delle Forze dell’Ordine.
La fotografia dei Giochi invernali 2026 fra governance, logistica, interventi, legacy e opportunità di partecipazione è stata illustrata dai rappresentanti del Coordinamento olimpico trentino Santuari e De Godenz. Sarà la terza edizione dei Giochi invernali in Italia, i più “diffusi” della storia con cinque cluster (Milano, Valtellina, Val di Fiemme, Anterselva e Cortina), sette villaggi olimpici e tre villaggi paralimpici. Ma saranno anche le Olimpiadi e Paralimpiadi più gender balanced di sempre, con il 47% di partecipazione femminile. Nel programma 16 discipline olimpiche, 6 discipline paralimpiche, 18 venue di gara e più di 3.500 atleti da oltre 90 Paesi. Miliardi di persone seguiranno le competizioni (60 in Trentino fra gare olimpiche e paralimpiche) e quindi gli occhi saranno puntati anche sulla nostra provincia. E quando si spegneranno i riflettori, gli investimenti fatti per i Giochi lasceranno in eredità un Trentino migliore e più accessibile e nessuna opera – hanno sottolineato Santuari e De Godenz – cadrà in disuso, restando invece a disposizione della comunità. Inoltre, in attesa delle competizioni il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi vede diverse iniziative di impronta culturale e sportiva.
Dopo le informazioni anche le emozioni, portate sul palco del Teatro Comunale di Pergine Valsugana attraverso i racconti delle atlete e degli atleti del territorio: Gabriele Dallapiccola della nazionale di wheelchair curling, Michele Pasquazzo (paratriathlon), Orietta Bertò (wheelchair curling), Paolo Ioriatti (wheelchair curling), Gloria Ioriatti (short track), Stefano Dezulian (vela) e Gianluca Pozzatti (triathlon). Fatica, impegno, determinazione, rinascita e gioia sono i valori e i sentimenti trasmessi da chi nello sport ha trovato nuove sfide, nuove opportunità e una nuova vita. In chiusura di serata, Dezulian e Pozzatti sono stati premiati dal Comune di Pergine Valsugana per i loro meriti sportivi.