Mentre tiene banco la crisi di governo, un pensiero va obbligatoriamente alla prossima manovra economica. Con ricette differenti e addirittura antitetiche, l’obiettivo di tutte le forze politiche è lo stesso: tasse più basse e salari più alti. E ad oggi sembra una sfida difficile se non impossibile da portare a termine con successo.
Il Movimento Cinque Stelle ha riportato alla ribalta il tema del taglio del cuneo fiscale, un obiettivo che piace agli esperti ma che sembra oggettivamente di difficile realizzazione allo stato attuale dell’economia italiana. Il premier Giuseppe Conte ha lavorato nella stessa direzione in occasione del suo ultimo incontro con le parti sociali. Il problema è che poi Matteo Salvini, che ha un’idea decisamente differente sulla prossima manovra, ha innescato la crisi di governo paralizzando il tutto.
Uno dei grandi problemi cui dovrà necessariamente far fronte l’Italia rappresenta l’evasione fiscale, E questo è un problema annoso che prescinde da chi e come metterà a punto la prossima legge di bilancio. Numeri alla mano la sensazione è che possa essere meglio agire sul cuneo fiscale che sulla flat tax. Il cuneo fiscale si divide in due parti. Una è a carico del dipendente e riguarda ad esempio l’imposta sul reddito, e una è a carico dell’azienda e comprende ad esempio gli oneri fiscali. L’Italia, e qui si inserisce il discorso di Luigi Di Maio, ha un cuneo fiscale contributivo elevatissimo, tra i più elevati al mondo. Ma la proposta del Movimento Cinque Stelle non rappresenta una novità, anzi, è l’ennesimo tentativo di una politica che conosce bene il problema ma che non riesce a risolverlo. In maniera impietosa secondo molti esperti del settore.