Rimanere seduti immobili per più di 2 ore durante un viaggio può essere estremamente pericoloso perchè può scatenare in maniera del tutto imprevedibile quella che viene detta la Trombosi Venosa Profonda, ovvero il distacco di un coagulo formatosi durante il viaggio a causa della permanenza nella stessa posizione seduta. Le zone da cui possono generarsi i trombi sono il cavo popliteo , cioè l’interno del ginocchio e la zona pelvica. In alcune circostanze i coaguli possono staccarsi dalla parete e entrare in circolo fino a giungere in prossimità della vena polmonare, occluderla, e causare embolia, con i sintomi di fiato corto, dolore al petto e nei peggiore dei casi la morte improvvisa. Il Dr. John Scurr , in un articolo apparso sulla rivista The Lancet, aveva stimato che un 10 per cento dei viaggiatori che si spostano per lunghi viaggi sviluppano la TVP . Dopo due ore si iniziano ad avvertire i classici sintomi dell’indolenzimento e perdita di sensibilità. Una maggioranza accusano i sintomi entro 4 giorni dal viaggio. Esistono comunque pochi casi in cui gli stessi sintomi vengono percepiti ben 4 settimane dopo il viaggio. Muovere le gambe, fare del movimento, bere dei liquidi, sono accorgimenti che ne riducono la percentuale di rischio, commenta lo stesso Dr. Scurr. I sintomi della TVP: Gonfiore agli arti come edema periferico, Dolore costante e periodico agli arti, Sensibilizzazione, Colore cianotico o bianco degli arti, Pelle calda, Pesantezza delle gambe, Capillari in evidenza. Persone a rischio: Viaggiatori con tratti di percorrenza superiori alle 2 ore, Persone con età superiore a 40 anni, Fumatori, Persone con difetti di coagulazione del sangue, Persone con importanti interventi chirurgici, Persone con recenti lesioni allegambe o all’addome, Malati di diabete,cardiopatici, obesi, malati oncologici. I consigli: Assumere liquidi durante il viaggio, Non fumare, Evitare alcol e caffeina, Non accavallare le gambe, Distendere più volte gambe e braccia, Indossare abiti larghi e calze a compressione modulata. Se si è affetti da malattie con rischi di coaguli, informare il proprio medico sull’assunzione di anti coagulanti.
Alessio Jannucci