«Narrare è l’arte di lasciare andare una storia, una trama e uno stile nel flusso di un unico gesto. […] È possibile incontrarne forme imperfette. Più che imperfette, parziali.
Storia e trama senza stile. Quel che rimane non è davvero reale, non insiste sull’esistente, dimora in un mondo parallelo a cui si è trovato un nome molto preciso: intrattenimento.
Storia e stile senza trama. Variabile molto affascinante. Il narratore si sporge verso il narrare ma poi, sostanzialmente, se ne ritrae. Il rito diventa solitario, onanistico. La storia ritorna a chiudersi in se stessa, ma dopo essersi lasciata dietro una vampata di luce. […] D’altra parte è anche possibile che invece si tratti di un caso di pudore, di paura, di repressione: non è da tutti accettare di far diventare reali le proprie storie.
Stile e trama senza storia. Spesso si tratta di saggistica che si traveste da narrazione.
Esistono casi ancor più minimalisti.
La storia da sola è poco più che una sensazione. La trama da sola è un gesto infantile. Lo stile da solo è poesia.
Ma accade spesso che storia, trama e stile si diano compiutamente intrecciati, nell’esercizio dorato di ciò che chiamiamo narrare. In un numero di casi circoscritto, la loro fusione è così rotonda da cancellare qualsiasi segno di sutura e traccia di costruzione. Allora il narrare raggiunge altezze dove appare come una magia e non come quel processo chimico che in fondo è. Quest’illusione ottica, questo slittamento verso il mito, ne fa un evento quasi mistico, e lì ha il suo momento quel particolare rapporto con la verità che alle volte gli è stato attribuito.
Insegnare quella rotondità – il dorato gesto del narrare – non è facile, ma solo una visione distorta di cosa sia un narratore può condurre a pensare che sia impossibile o addirittura truffaldino. In realtà sappiamo esattamente dove possiamo intervenire e dove no.
Possiamo educare a riconoscere le storie, a capirne la forma, ad accoglierle e a maneggiarle senza farsi del male. Possiamo insegnare a costruire una trama, perché sia mappa completa e geroglifico leggibile.
Non possiamo insegnare lo stile, ma possiamo rassicurarlo, difenderlo, farlo crescere. E se non possiamo insegnare ad avere una voce, possiamo insegnare a cantare a quelli che ce l’hanno.»