‘La voce degli occhi’ dal 14 al 24 gennaio a Roma presso la biblioteca Marconi

“La voce degli occhi”

Biblioteca Guglielmo Marconi

Via Gerolamo Cardano, 135, 00146 Roma

Il 14 gennaio 2019, presso la biblioteca Marconi (ROMA) dalle ore 17.00/19.30, si terrà la presentazione del libro “La voce degli occhi” del fotografo Pino Guerra, accompagnata dalla mostra fotografica con immagini tratte dal volume, ritraenti volti e luoghi di Scampia.

Dalla voglia di raccontare il cambiamento e il riscatto dei territori, [erre] Edizioni lancia il suo nuovo progetto editoriale, “La Voce degli Occhi”, un libro che attraverso le foto di Pino Guerra e la penna di Davide Cerullo prova a raccontare con storie, volti, foto, come un Quartiere sia riuscito ad avviare un processo di riscatto dal basso partendo dalle Vele. I testimoni del libro da trentasei anni lottano per una casa dignitosa, lottano per un diritto da sempre negato e molti di loro son morti senza mai vedere realizzato il loro sogno.

Come è cambiato, come cambia e come cambierà Scampia e come sono cambiati i volti e le espressioni dei “sopravvissuti nelle vele”

Pino Guerra, con estrema discrezione e delicatezza, incontra gli abitanti di uno dei quartieri italiani più degradati e fotografa la loro voce degli occhi.

Parole dell’anima. Non sono urlate e nemmeno di rassegnazione. Ma sono un pugno al cuore.

È un espressionismo partenopeo di chi è nato, cresciuto e vive in un quartiere che era destinato ad essere avveniristico, punta di diamante della periferia metropolitana ma qualcosa andò storto…

La maggior parte delle persone che ci vive fu trasferita dalle baracche di via Marina e dai Quartieri Spagnoli nel post-terremoto dell’80 per dar loro abitazioni “vere”. Ma qualcosa non andò per il verso giusto…

Parole con gli occhi, vite ai margini della società vissute con sofferenza dignitosa. Parole raccontate dallo scrittore Davide Cerullo, ex camorrista, nel libro edito da [ERRE] Edizioni (prefazione del Sindaco Luigi De Magistris) il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Centro Insieme onlus per sostenere le attività di doposcuola e dei laboratori di pittura e teatrali per il prossimo anno scolastico.
Le Vele viste da dentro. La loro vita quotidiana. I muri lesionati e ammuffiti dall’umido. Sapori di tragedia umana.

Per entrare in contatto con chi ci vive non occorre solo empatia e delicatezza umana, caratteristica di chi ha conosciuto da vicino questo genere di contesti, ma bisogna saper conquistarsi la stima e la fiducia di un fixer, di una guida del posto per farsi aprire le porte. Davide Cerullo abbraccia il progetto di Pino Guerra accompagnandolo negli interni delle case senza vista mare.

Le porte si aprono e si entra in un mondo ai confini del vivibile, muri senza quadri, senza oggetti del consumismo sfrenato. Senza. Punto. Perché sono storie di sopravvivenza, di manovalanza a basso costo, di vendita di kit per bucarsi, di rapper figli di un Hip Hop italiano, di donne col figlio in galera o col marito ucciso.

Ma quando si tocca il fondo non si può che risalire. Il quartiere Scampia ha voglia di riscatto.

Negli ultimi anni la rete associazionistica di Scampia sta rivendicando i propri diritti per una casa e una vita più dignitosa. Gli spazi ricreativi non ci sono? E allora sono le attività dei volontari che combattono la dispersione scolastica e motivano i ragazzi ad intraprendere un percorso sano. Il Comitato Vele combatte per l’abbattimento di questi grattacieli falliti e per avere una casa vivibile. Nascono cooperative per intraprendere attività legali.

Un esempio di rabbia positiva verso le istituzioni sperando di sollecitare affinché diano una mano in questo loro progetto di riscatto.

Gli stessi abitanti delle Vele non esultano di fronte alla divulgazione del brand del loro territorio divulgato in certe fiction e filmati ma purtroppo consapevoli che è pur una forma di guadagno, accettano di fittare le proprie case per le riprese e prestandosi come comparse.

Ma quell’immagine fatta di arroganza, sangue, spaccio, omicidi è destinata ad essere soppressa dalle nascenti attività legali sul territorio.

Pino Guerra ha raccontato la fase intermedia delle Vele, quella della presa di coscienza degli abitanti, in questo suo progetto nato un paio di anni fa.

Nasce fotoreporter, prima di approdare alla fotografia di moda quasi per caso, con servizi sociali e di cronaca realizzati in Messico, Kenya, Marocco, Tunisia, Messico, Russia e ovviamente Napoli. Ha lavorato per alcune agenzie fotografiche come Nouvelle Press di Luciano Ferrara.
(Marco Maraviglia)

La mostra è visitabile dal 14 gennaio al 24 gennaio 2019. Il 14 gennaio 2019, presso la biblioteca Marconi (ROMA) dalle ore 17.00/19.30, si terrà la presentazione del libro Il 14 gennaio 2019, presso la biblioteca Marconi (ROMA) dalle ore 17.00/19.30, si terrà la presentazione del libro “La voce degli occhi” del fotografo Pino Guerra, accompagnata dalla mostra fotografica con immagini tratte dal volume, ritraenti volti e luoghi di Scampia.

Dalla voglia di raccontare il cambiamento e il riscatto dei territori, [erre] Edizioni lancia il suo nuovo progetto editoriale, “La Voce degli Occhi”, un libro che attraverso le foto di Pino Guerra e la penna di Davide Cerullo prova a raccontare con storie, volti, foto, come un Quartiere sia riuscito ad avviare un processo di riscatto dal basso partendo dalle Vele. I testimoni del libro da trentasei anni lottano per una casa dignitosa, lottano per un diritto da sempre negato e molti di loro son morti senza mai vedere realizzato il loro sogno.

Come è cambiato, come cambia e come cambierà Scampia e come sono cambiati i volti e le espressioni dei “sopravvissuti nelle vele”.

Pino Guerra, con estrema discrezione e delicatezza, incontra gli abitanti di uno dei quartieri italiani più degradati e fotografa la loro voce degli occhi.

Parole dell’anima. Non sono urlate e nemmeno di rassegnazione. Ma sono un pugno al cuore.

È un espressionismo partenopeo di chi è nato, cresciuto e vive in un quartiere che era destinato ad essere avveniristico, punta di diamante della periferia metropolitana ma qualcosa andò storto…

La maggior parte delle persone che ci vive fu trasferita dalle baracche di via Marina e dai Quartieri Spagnoli nel post-terremoto dell’80 per dar loro abitazioni “vere”. Ma qualcosa non andò per il verso giusto…

Parole con gli occhi, vite ai margini della società vissute con sofferenza dignitosa. Parole raccontate dallo scrittore Davide Cerullo, ex camorrista, nel libro edito da [ERRE] Edizioni (prefazione del Sindaco Luigi De Magistris) il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Centro Insieme onlus per sostenere le attività di doposcuola e dei laboratori di pittura e teatrali per il prossimo anno scolastico.
Le Vele viste da dentro. La loro vita quotidiana. I muri lesionati e ammuffiti dall’umido. Sapori di tragedia umana.

Per entrare in contatto con chi ci vive non occorre solo empatia e delicatezza umana, caratteristica di chi ha conosciuto da vicino questo genere di contesti, ma bisogna saper conquistarsi la stima e la fiducia di un fixer, di una guida del posto per farsi aprire le porte. Davide Cerullo abbraccia il progetto di Pino Guerra accompagnandolo negli interni delle case senza vista mare.

Le porte si aprono e si entra in un mondo ai confini del vivibile, muri senza quadri, senza oggetti del consumismo sfrenato. Senza. Punto. Perché sono storie di sopravvivenza, di manovalanza a basso costo, di vendita di kit per bucarsi, di rapper figli di un Hip Hop italiano, di donne col figlio in galera o col marito ucciso.
Ma quando si tocca il fondo non si può che risalire. Il quartiere Scampia ha voglia di riscatto.

Negli ultimi anni la rete associazionistica di Scampia sta rivendicando i propri diritti per una casa e una vita più dignitosa. Gli spazi ricreativi non ci sono? E allora sono le attività dei volontari che combattono la dispersione scolastica e motivano i ragazzi ad intraprendere un percorso sano. Il Comitato Vele combatte per l’abbattimento di questi grattacieli falliti e per avere una casa vivibile. Nascono cooperative per intraprendere attività legali.

Un esempio di rabbia positiva verso le istituzioni sperando di sollecitare affinché diano una mano in questo loro progetto di riscatto.

Gli stessi abitanti delle Vele non esultano di fronte alla divulgazione del brand del loro territorio divulgato in certe fiction e filmati ma purtroppo consapevoli che è pur una forma di guadagno, accettano di fittare le proprie case per le riprese e prestandosi come comparse.

Ma quell’immagine fatta di arroganza, sangue, spaccio, omicidi è destinata ad essere soppressa dalle nascenti attività legali sul territorio.

Pino Guerra ha raccontato la fase intermedia delle Vele, quella della presa di coscienza degli abitanti, in questo suo progetto nato un paio di anni fa.

Nasce fotoreporter, prima di approdare alla fotografia di moda quasi per caso, con servizi sociali e di cronaca realizzati in Messico, Kenya, Marocco, Tunisia, Messico, Russia e ovviamente Napoli. Ha lavorato per alcune agenzie fotografiche come Nouvelle Press di Luciano Ferrara.
(Marco Maraviglia)

La mostra è visitabile dal 14 gennaio al 24 gennaio 2019. accompagnata dalla mostra fotografica con immagini tratte dal volume, ritraenti volti e luoghi di Scampia.

Dalla voglia di raccontare il cambiamento e il riscatto dei territori, [erre] Edizioni lancia il suo nuovo progetto editoriale, “La Voce degli Occhi”, un libro che attraverso le foto di Pino Guerra e la penna di Davide Cerullo prova a raccontare con storie, volti, foto, come un Quartiere sia riuscito ad avviare un processo di riscatto dal basso partendo dalle Vele. I testimoni del libro da trentasei anni lottano per una casa dignitosa, lottano per un diritto da sempre negato e molti di loro son morti senza mai vedere realizzato il loro sogno.

Come è cambiato, come cambia e come cambierà Scampia e come sono cambiati i volti e le espressioni dei “sopravvissuti nelle vele”.

Pino Guerra, con estrema discrezione e delicatezza, incontra gli abitanti di uno dei quartieri italiani più degradati e fotografa la loro voce degli occhi.

Parole dell’anima. Non sono urlate e nemmeno di rassegnazione. Ma sono un pugno al cuore.

È un espressionismo partenopeo di chi è nato, cresciuto e vive in un quartiere che era destinato ad essere avveniristico, punta di diamante della periferia metropolitana ma qualcosa andò storto…

La maggior parte delle persone che ci vive fu trasferita dalle baracche di via Marina e dai Quartieri Spagnoli nel post-terremoto dell’80 per dar loro abitazioni “vere”. Ma qualcosa non andò per il verso giusto…

Parole con gli occhi, vite ai margini della società vissute con sofferenza dignitosa. Parole raccontate dallo scrittore Davide Cerullo, ex camorrista, nel libro edito da [ERRE] Edizioni (prefazione del Sindaco Luigi De Magistris) il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Centro Insieme onlus per sostenere le attività di doposcuola e dei laboratori di pittura e teatrali per il prossimo anno scolastico.
Le Vele viste da dentro. La loro vita quotidiana. I muri lesionati e ammuffiti dall’umido. Sapori di tragedia umana.

Per entrare in contatto con chi ci vive non occorre solo empatia e delicatezza umana, caratteristica di chi ha conosciuto da vicino questo genere di contesti, ma bisogna saper conquistarsi la stima e la fiducia di un fixer, di una guida del posto per farsi aprire le porte. Davide Cerullo abbraccia il progetto di Pino Guerra accompagnandolo negli interni delle case senza vista mare.

Le porte si aprono e si entra in un mondo ai confini del vivibile, muri senza quadri, senza oggetti del consumismo sfrenato. Senza. Punto. Perché sono storie di sopravvivenza, di manovalanza a basso costo, di vendita di kit per bucarsi, di rapper figli di un Hip Hop italiano, di donne col figlio in galera o col marito ucciso.
Ma quando si tocca il fondo non si può che risalire. Il quartiere Scampia ha voglia di riscatto.

Negli ultimi anni la rete associazionistica di Scampia sta rivendicando i propri diritti per una casa e una vita più dignitosa. Gli spazi ricreativi non ci sono? E allora sono le attività dei volontari che combattono la dispersione scolastica e motivano i ragazzi ad intraprendere un percorso sano. Il Comitato Vele combatte per l’abbattimento di questi grattacieli falliti e per avere una casa vivibile. Nascono cooperative per intraprendere attività legali.

Un esempio di rabbia positiva verso le istituzioni sperando di sollecitare affinché diano una mano in questo loro progetto di riscatto.

Gli stessi abitanti delle Vele non esultano di fronte alla divulgazione del brand del loro territorio divulgato in certe fiction e filmati ma purtroppo consapevoli che è pur una forma di guadagno, accettano di fittare le proprie case per le riprese e prestandosi come comparse.

Ma quell’immagine fatta di arroganza, sangue, spaccio, omicidi è destinata ad essere soppressa dalle nascenti attività legali sul territorio.

Pino Guerra ha raccontato la fase intermedia delle Vele, quella della presa di coscienza degli abitanti, in questo suo progetto nato un paio di anni fa.

Nasce fotoreporter, prima di approdare alla fotografia di moda quasi per caso, con servizi sociali e di cronaca realizzati in Messico, Kenya, Marocco, Tunisia, Messico, Russia e ovviamente Napoli. Ha lavorato per alcune agenzie fotografiche come Nouvelle Press di Luciano Ferrara.
(Marco Maraviglia)

La mostra è visitabile dal 14 gennaio al 26 gennaio 2019.

 

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