Sarà interrogato di nuovo giovedì prossimo a Lodi dagli inquirenti Mario Cattaneo, l’oste-tabaccaio di Gugnano di Casaletto Lodigiano, titolare dell’Osteria dei Amis dove, lo scorso venerdì notte, è stato ucciso da una rosa di pallini di fucile da caccia un ladro che si era introdotto per rubare sigarette. Da verificare quelle che sin dall’inizio il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, ha definito ‘contraddizioni’ nel racconto dell’imprenditore.
Ieri sono state trovate tracce di sangue sulla cancellata che ha scavalcato il ladro, prima di morire un centinaio di metri dopo. Una circostanza che potrebbero aiutare a ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Vi è poi testimonianza di una persona che ha riferito di aver sentito due colpi d’arma da fuoco mentre Mario Cattaneo, i suoi famigliari e altri testimoni hanno sempre parlato di un solo colpo.
Il caso di Mario Cattaneo, il ristoratore che a Casaletto Lodigiano ha ucciso un ladro che aveva rubato nella sua Osteria dei Amis, continua a scaldare gli animi tanto che il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che è stato a cena nel locale, chiama a raccolta la piazza a Verona per il prossimo 25 aprile per chiedere di rafforzare il concetto di legittima difesa, affermando che un Paese che non si difende non è un Paese libero’.
Lunedì si è tenuta l’autopsia sul corpo del romeno ucciso e, in attesa dei primi risultati (il consulente ha chiesto 60 giorni per quelli definitivi) si è appreso che alcuni dei pallini della rosa esplosa da Cattaneo sono rimasti nella schiena della vittima, mentre altri sono fuoriusciti: segno che il colpo è stato esploso da distanza ravvicinata.