Lady D: ricordando il mito

22 anni fa, nella notte del 31 agosto 1997 moriva tragicamente in un tunnel parigino, in quello che è stato definito un “fatale incidente”, un’icona indimenticabile di stile, di raffinatezza, di fascino, passata ormai alla storia.
Era la notte del 31 agosto 1997, una notte maledetta, quando in quello che è stato ufficialmente riconosciuti come un “fatale incidente” nel tunnel dell’Alma a Parigi muore Lady Diana, “principessa del popolo”, probabilmente la più amata nobildonna della storia, sicuramente della storia contemporanea. Con lei morì il miliardario Dodi Al-Fayed, che le era accanto ultimamente, dopo l’allontanamento dal luminare Hasnat Khan. Insieme formavano una coppia sfavillante quanti discussa e incessanti si susseguivano le notizie della loro frequentazione, così come si ipotizzava perfino un lieto epilogo, che sarebbe stato suggellato con un solitario di Repossi, valutato allora intorno ai 560 milioni di lire, sul quale vi è pure un fitto mistero.
Sulle cause dell’incidente sono state fatte numerose ipotesi e sono state operate una serie di speculazioni mediatiche. Tutt’ora la faccenda non può dirsi chiusa perché se ne continua a parlare e a scrivere.
Bella, di una bellezza distinta, non banale, mai appariscente, mai inappropriata, mai sfarzosa, mai aggressiva.
Elegante ma senza evidenza, senza alcun eccesso. Discreta e fine come poche. Paziente, davvero tanto paziente: su di lei è stato detto e scritto di tutti, di più, eppure il popolo non ha mai smesso di stimarla e di amarla.
Un personaggio intoccabile agli occhi del Mondo.
Anche un personaggio “scomodo” per alcuni versi, perché Diana era una principessa d’Inghilterra e tutti i riflettori erano perennemente puntati su di lei e su qualsiasi cosa facesse inevitabilmente finiva sui giornali. E questo – dicono in tanti – non piaceva affatto alla Casa Reale d’Inghilterra.
Continua a vivere Lady D, comunque, e continuerà a vivere grazie al ricordo che ha lasciato nella memoria popolare.
Un mito, “Il Mito”.
Nonostante siano trascorsi ormai ventidue anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo è più che mai vivo e la sua fine commuove il Mondo.
Una fine inaspettata per molti. Una fine mai accettata. Una fine della quale si continua tuttora a parlare e le ipotesi ci ti usano a fioccare, nonostante il caso Diana sua chiuso da subito.
Di lei c’è chi ha ricordato gli abiti firmatissimi, chi le scarpe esclusive, chi gli splendidi gioielli, lasciati in eredità ai figli, ma la gente ricorda il cuore, la disponibilità, la gentilezza, l’umiltà nel promuovere cause buone e giuste.
Voleva essere la regina del cuore della gente e lo è diventata. Regina immortale. Molto più che sovrana dello stile e della preziosità.
La generazione di donne tra gli anni ‘80 e i ‘90 l’ha amata, osservata, seguita, imitata, a lei si è ispirata quale icona di charme e d’innovazione discreta e sempre di buon gusto.
Aveva classe da vendere Diana. Ma l’ha regalata a piene mani con una tale semplicità che il popolo l’ha comunque incoronata Regina del suo Cuore, a dispetto del protocollo e a dispetto del destino, del fato è degli uomini.
Con coraggio eppure con dolcezza e discrezione, ha segnato la rivoluzione della moda non ton, senza privarla di eleganza, ma rendendola adeguata ai tempi.
Per prima e rischiando in prima persona ripercussioni, ha mostrato ai rappresentanti dei Media e al Mondo quale sia veramente la vita a Corte, ribaltando la visione ufficiale tratteggiata da sempre con toni pastello. E la sua sincerità ha fatto addirittura traballare l’istituzione, l’ha messa seriamente in discussione, minando i falsi preconcetti che erano anche parte delle fondamenta. Ha costretti i potenti a rendere conto alla gente comune di scelte e comportamenti, differenze e ingiustizie. E in effetti, così facendo ne ha messo in discussione pericolosamente la stessa esistenza..
Sposa giovane d innamorata di Carlo d’Inghilterra – che invece aveva nella mente e in segreto al suo fianco un’altra molto meno amata dal Mondo e al suo confronto anonima e insignificante – la sua immagine in abito da sposa ha davvero fatto sognare un popolo infiniti nei cinque continenti, come mai nessun’altra è più riuscita a fare e aveva fatto.
Principessa eppure già incoronata regina per il Popolo del quale rimane sovrana. La Principessa del cuore della gente, la Principessa di tutti.
Non amava lo sfarzo, l’eleganza ostentata, la ricchezza, i gioielli. Tutto questo è subentrato tra gli obblighi della vita di corte. Pur appartenendo a una famiglia nobile, la futura principessa viveva in maniera semplice, proprio come una ragazza normale e faceva perfino la babysitter per mantenersi.
Questo sicuramente è stato uno dei fattori che le ha permesso successivamente di comunicare direttamente con la gente e di farsi amare.
Dal fidanzamento col Principe azzurro più in vista dell’era contemporanea, Carlo, (che solo più tardi scoprirà con grande delusione, essere da sempre il principe di un’altra…) ha inevitabilmente stravolto la sua esistenza e l’ha pure altrettanto inevitabilmente segnata.
Il ventiduesimo anniversario della sua morte viene celebrato in formula privata e in assoluta discrezione, nel rispetto del suo modo di essere.
Probabilmente, Meghan ed Harry si recheranno con Baby Archie ad Althorp Estate, tenuta degli Spencer nel Northamptonshire laddove è sepolta Diana.
Ma nella ricorrenza di uno dei giorni più tristi del Novecento, in cui milioni di persone hanno versato lacrime per una morte ancora non accettata, ancora in tanti la ricordano con affetto e stima, per la sua umanità e nobiltà d’animo, ben superiori a convenzioni, etichetta e rango.
Rosaria Palladino

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