Un crocevia, un’agorà, in cui convergono e si incontrano tante storie diverse. Per “L’amoretiepido” di Eliana Camaioni, in libreria dal 31 ottobre, la vera data di partenza è sabato 15 novembre alla Chiesa di S. Maria Alemanna di Messina. Con l’autrice dialogherà il giornalista Armando Montalto. Interverranno Nancy Antonazzo, presidente dell’associazione Terremoti di carta, Viviana Montalto della libreria Doralice e sarà presente l’editore Lucio Falcone. Ma non sarà soltanto una presentazione. I personaggi e le storie de “L’amoretiepido” troveranno infatti voci e corpi d’attore per raccontarsi, almeno in parte, in una “teatralizzazione” a cura della Compagnia Vaudeville. “L’amoretiepido”, finalista del Premio Letterario Perseide, racconta la storia di Rosa, tra la vita privatissima, le amicizie, gli amori, l’insipienza di una generazione condannata a non essere protagonista della propria esistenza, e la vita pubblica, il pendolarismo, le docenze con scadenza, le angherie di dirigenti destinati a mai più rivederti; una storia definita e illuminata da storie parallele di personaggi tutti indispensabili, nessuno comprimario, tra una scuola di ballo incendiata, un liceo allo sbando, fotografie e ritratti, teatri che s’inaugurano licenziando i lavoratori, serate da club service, gente che si ama e si odia, gente che si conosce e non si riconosce, gente che fa sesso e se ne dimentica. “Ho voluto fare un portrait di gente comune, della sua quotidianità spettinata: perché delle belle storie a lieto fine, false e precotte, che ci bombardano l’esistenza, francamente non ne potevo più. E le ‘magnifiche sorti e progressive’ di questa nostra generazione saltata, lascio che sia la pubblicità a raccontarle: la mia è una storia minimal, di periferia, senza lustrini, dalle cinquemilacinquecentocinquanta sfumature di grigio. L’unica in cui la mia generazione, quella dei quarantenni in crisi, può davvero riconoscersi”. Non a caso la frase-slogan adottata dall’autrice per indicare lo spunto narrativo perseguito è “la vita si complica a quarant’anni”. Ambientato tra Mistretta e Messina, lungo le strade e le reti ferrate che le collegano, “L’amoretiepido” suscita già il gioco di rimandi e riconoscimenti, di curiosità e potenziali déjà vu, ma Camaioni si limita a citare il wildiano “la malizia è negli occhi di chi guarda” e spiega che “l’unica parte davvero autobiografica è quella relativa all’insegnamento, ai luoghi, ai viaggi in treno alle cinque del mattino; tutto il resto è vita raccolta dalle vite che mi scorrono accanto, storie vere con un pizzico di fiction, quel tanto che basta per legarle assieme fra loro”.