Incontro a Tripoli tra la ministra Lamorgese e il presidente libico Al-Sarraj. L’inquilina del Viminale ha ribadito la necessità di “liberare i centri libici attraverso corridoi umanitari organizzati dall’Ue e gestiti dalle agenzie dell’Onu: Oim e Unhcr“. C’è l’esigenza – ha spiegato la ministra in questo incontro – di gestire il controllo delle frontiere e i flussi dell’immigrazione irregolare sempre nel rispetto dei diritti umani e della salvaguardia delle vite in mare e in terra.
La ministra ha ribadito al presidente libico “la necessità di accelerare tutte le attività di collaborazione per cercare di prevenire l’immigrazione regolare. Un obiettivo che si può raggiungere anche attraverso un partenariato strategico in grado di sostenere l’azione del governo libico“.
La posizione del Governo – ha aggiunto Luciana Lamorgese – non cambia. L’impegno profuso dall’Ue nell’ambito dell’accordo con la Turchia deve essere replicato anche nel quadrante del Mediterraneo centrale, interessato, come quello orientale, da consistenti flussi migratori.
La missione della ministra Lamorgese a Tripoli è stata organizzata dopo l’aumento degli arrivi in Italia. L’obiettivo dell’Italia è quella di riuscire ad organizzare dei corridoi umanitari per cercare di evacuare i centri libici e consentire ai migranti di arrivare in sicurezza. Un piano che dovrà essere discusso anche a livello europeo con i prossimi incontri a Bruxelles che potrebbero essere decisivi anche per un tema importante come quello dei migranti. Anche in questo caso l’Italia sembra essere isolata con ogni Paese che è pronto a guardare i propri interessi. La decisione definitiva dovrà essere presa in poco tempo visto che gli sbarchi continuano e gli hotspot italiani rischiano di essere ancora una volta con un numero superiore alla capienza.