"Sono molto orgoglioso della passione, abnegazione e competenza dei nostri ingegneri, scienziati e di tutto il team Immuni. Abbiamo fatto, e faremo, del nostro meglio": è il commento di Luca Ferrari, AD di Bending Spoons, la software house milanese la cui app è stata scelta dal governo italiano per contenere l'emergenza Covid-19. L'azienda ricorda che "la Presidenza del Consiglio dei Ministri è il licenziatario dell'uso del prodotto. Bending Spoons agisce completamente gratuitamente, finanziando autonomamente i propri costi e non ricevendo alcun corrispettivo per il suo impegno" ANSA

L’app “Immuni” e Copasir…

Si chiama Immuni, proposta dalla società Bending Spoons S.p.a., l’app di contact tracing selezionata per tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus. L’app è stata scelta perché «ritenuta più idonea per la sua capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus. Per la conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT. E per le garanzie che offre per il rispetto della privacy».

Questo è quanto si legge nell’ordinanza firmata da Domenico Arcuri, con cui il commissario straordinario per l’emergenza dispone di «procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons S.p.a».
La novità  è che il  Comitato per la sicurezza della Repubblica (COPASIR) intende approfondire la questione dell’App “Immuni”, scelta come strumento per contenere il contagio da coronavirus, «sia per gli aspetti di architettura societaria. Sia per quanto riguarda le forme scelte dal commissario Arcuri per l’affidamento e la conseguente gestione dell’applicazione».

Anche Forza Italia e Pd chiedono il voto in Parlamento per l’App Immuni. Nessuna approvazione, quindi, solo dal Consiglio dei Ministri ma un passaggio in Aula per votare la legge che autorizzi l’uso di questo sistema di tracciamento della persona. Un pensiero condiviso da maggioranze e opposizione con Palazzo Chigi che nelle prossime ore potrebbe iniziare a varare il testo per portarlo in Parlamento il prima possibile.

Ad aprire l’ipotesi di un voto in Parlamento è stato Graziano Delrio: “Si tratta di un terreno delicato – ha detto il capogruppo dem alla Camera – che non può essere affrontato solo con l’ordinanza commissariale. Bisogna condividere la norma e assicurare il pieno rispetto della privacy“. Pensiero condiviso anche dal Centrodestra con Matteo Salvini che chiede maggiori chiarimenti sulla applicazione: “Nell’uso di questo sistema ci sono alcune criticità. Come chi gestisce i dati raccolti, dove sono conservati e per quanto e di chi è la proprietà dei dati. Bene la tecnologia, ma la libertà delle persone non è in vendita“.

Raffaele Volpi. presidente del Copasir  non esclude l’audizione dello stesso Arcuri davanti al Comitato, trattandosi di sicurezza nazionale. «Mercoledì – apprendiamo dalle agenzie di stampa che riportano una nota di Volpi stesso – il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica si riunirà in mattinata. E discuterà alcune importanti questioni.

 Il Comitato per la sicurezza della Repubblica intende inoltre approfondire la questione dell’app “Immuni”, sia per gli aspetti di architettura societaria. Sia per quanto riguarda le forme scelte dal commissario Arcuri per l’affidamento e la conseguente gestione dell’applicazione»,  sottolinea. «Non escludendo l’audizione dello stesso Arcuri, ritenendo che si tratti di materia afferente alla sicurezza nazionale. Il Copasir nella concreta condivisione di tutti i suoi componenti, sugli obbiettivi di sicurezza nazionale sta, in questo drammatico momento per il Paese, operando anche grazie alla preziosa collaborazione delle Agenzie del comparto Intelligence – conclude la nota – . Per dare il miglior contributo alla sicurezza nazionale. E all’interesse nazionale seguendo i principi più volte auspicati anche dal presidente della Repubblica».

Arianna Manzi

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