L’app per controllare se il reddito di cittadinanza funziona

Si chiama io.italia.it ed è l’app dei servizi pubblici in fase di test: servirà per la messaggistica nei rapporti fra il cittadino e la Pa e potrebbe essere utile anche contro i ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza. A spiegarne il funzionamento è Diego Piacentini , commissario per l’Agenda digitale. Questa app, dice Piacentini al ‘Corriere della Sera’, permette ai cittadini di ricevere messaggi dalla Pubblica amministrazione, di esprimere preferenze. La stiamo testando in sette comuni: Milano, Torino, Palermo, Cagliari ma anche piccoli centri. Più l’Aci e l’Agenzia di riscossione.

Prosegue Piacentini: ‘Lo staff di Di Maio ci ha chiesto una soluzione tecnologica per il reddito di cittadinanza. Noi abbiamo suddiviso il progetto in quattro blocchi tecnologici: chi ne ha diritto; il passaggio dei soldi dallo Stato al cittadino; il passaggio dei soldi dal cittadino al mercato; la valutazione a posteriori della pratica, la più importante perché risponde alla domanda: ha funzionato questa policy, sì o no?’.

Ma, chiede il Corriere, non teme che si usi il suo nome per qualificare l’iniziativa? Risponde Piacentini: ‘No. Ho una visione laica della progettazione tecnologica. Se possiamo far dire fra due anni che la formula ha funzionato o no e perché, lasciamo una buona eredità. Avremo superato sul digitale tanti Paesi’.

In Italia,  ha detto Piacentini, ci sono 8 mila anagrafi che non si parlano tra loro. È del 2012 la legge per unificarle, diceva che tutti i comuni avrebbero dovuto migrare su un software comune, ma nel 2014 lo aveva fatto solo Bagnacavallo. Poi l’abbiamo presa in mano noi nel 2016 e da un anno è partita la crescita. A oggi sono entrati nell’Anagrafe nazionale più di 600 comuni con 9,5 milioni di abitanti. Nei prossimi sei mesi arriveremo a 20 milioni di abitanti. Il punto è che si fa la legge, si mandano le circolari e si pensa che magicamente tutto parta, ma non funziona così. Noi abbiamo lavorato con Sogei e introdotto i processi di gestione dei progetti, dal call center al software per la migrazione. Ora lo strumento c’è. Le amministrazioni che vogliono modernizzarsi, lo fanno. No al concetto: i dati sono miei e non li dò agli altri.

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